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Il raddoppio della Trossi non ridurrà l’isolamento di Biella

Pausa caffè, la rubrica di Giorgio Pezzana

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Biellese, alternativa alle metropoli. E’ di questi giorni la statistica secondo la quale il 42 per cento della popolazione italiana vive già oggi in piccoli comuni o borghi.

Visto che il progetto della Pedemontana pare destinato ad essere accantonato anche con il Governo Meloni e che l’elettrificazione ferroviaria non ha portato sostanziali miglioramenti nel sistema dei trasporti biellesi, ora si fa largo l’idea del raddoppio della strada Trossi. Un’idea audace, soprattutto perché dovrà fare i conti come sempre con i finanziamenti, ma anche con le innumerevoli attività che sono sorte lungo l’attuale percorso, che non aveva previsto il raddoppio dell’asse stradale.

Beninteso, una strada Trossi più scorrevole potrà portare benefici anche alle attività commerciali che si sono sviluppate sui due lati delle attuali carreggiate, ma per arrivare a quei benefici ci sarà molto da discutere sugli spazi che dovranno essere occupati e che non potranno che essere ricavati a danno delle aziende che si affacciano sulla principale arteria stradale del Biellese.

Il raddoppio inoltre arriverebbe da Biella sino alla rotonda di Sandigliano e Candelo. Quindi renderebbe sicuramente più scorrevole il traffico nel tratto maggiormente interessato dalle attività commerciali, ma non avrebbe in alcun modo le caratteristiche di quel raccordo autostradale che Biella sta agognando da tempo. Anche per questo il sostenere che quest’opera contribuirebbe a limitare l’isolamento di Biella mi pare un po’ azzardato, senza voler smorzare gli entusiasmi di chi sta guardando al raddoppio della Trossi come ad un’opportunità di grande rilievo.

Nell’immediato, l’isolamento di Biella e del Biellese lo si potrebbe attenuare, per esempio, non lasciando le aziende senza collegamenti telefonici per sei settimane, il che mi pare, nell’epoca del digitale e della fibra ottica, uno scandalo nazionale. Come sempre, non è nelle promesse di ciò che si potrà fare che si giocano le carte del futuro di un territorio, ma soprattutto in ciò che si sta facendo per far sì che quelle promesse vengano mantenute. Ed in tal senso, le delusioni non mancano: dall’elettrificazione ferroviaria al fantasma della Pedemontana e via via sino alle linee telefoniche ed al digitale terrestre. Facciamo in modo che l’ampliamento della Trossi non sia la prossima.

Giorgio Pezzana

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