Seguici su

Attualità

Il Biellese non è un posto per vecchi

Pensieri e parole, la rubrica di Vittorio Barazzotto

Pubblicato

il

Tanti soldi, poca sanità

A Biella è difficile socializzare e forse non è un caso se sul nostro stemma, dietro all’orso, c’è un faggio che simboleggia la propensione per la vita ritirata.

Il post Covid e l’avanzare dell’età media hanno peggiorato questa naturale inclinazione. Pochi giorni fa l’ASL di Biella ha lanciato un allarme sulla solitudine che affligge molti anziani. Nel periodo del Covid quasi tutti i centri aggregativi sono stati chiusi ed ora la loro mancanza pesa sul benessere di molte persone, sempre più inghiottite nelle spire della depressione.

Che il Biellese non sia un posto per vecchi, è confermato anche dai dati che annualmente diffonde il Sole24Ore, che colloca Biella tra le province peggiori (98° posto) per la qualità di vita degli anziani.

La depressione è allarmante e, quando riguarda una categoria di individui, segnala un fallimento delle istituzioni, incapaci di comprendere le esigenze della parte preponderante della popolazione residente.

La rivista britannica The Guardian ogni settimana pubblica una rubrica “A new start after 60”, che raccoglie le tantissime storie di rinascita, di speranza e di forza di persone che hanno superato i 60, 70 e 80 anni e che dimostra la forza vitale di questa fascia d’età, sempre più ampia. Il Corriere della Sera ha pubblicato qualche giorno fa la storia di due signore statunitensi di 81 anni che hanno fatto il giro del mondo a piedi in 80 giorni, coronando un sogno che tenevano nel cassetto da molto tempo.

L’auspicio per tutti di vivere il più a lungo possibile deve essere accompagnato da un miglioramento della qualità di vita, perché, come diceva Rita Levi Montalcini, è più importante aggiungere vita ai giorni che giorni alla vita.

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

3 Commenti

1 Commento

  1. Paolo Castellin

    24 Aprile 2023 at 20:08

    il Signor Barazzotto potrebbe dirci gentilmente quale città sarebbe la migliore e più adatta per i “vecchi”? Siamo già tutti pronti, con la valigia preparata sotto il letto, ad affrontare il sol dell’avvenire. Barazzotto potrebbe farci da guida e animatore.

  2. Spillo

    24 Aprile 2023 at 20:56

    Il sig. Batazzotto può aver ragione, (personalmente non penso, nel Biellese si può fare tante cose per sentirsi vivi), condivido con il sig. Paolo che dopo aver scritto bisogna dare una soluzione.

    • Sabrina Graziola

      25 Aprile 2023 at 21:24

      Il problema degli anziani nel biellese è culturale, e modificare la cultura necessita di tempi sicuramente più lunghi della legislatura di questo o quel partito.
      Si possono sensibilizzare i giovani in modo che facciano leva sugli anziani.Quante volte i miei figli di fronte ai nonni che dicono “Non venite a trovarci, oggi non stiamo bene!” hanno detto “Mamma, oggi non si va!Contenti loro! ma poi non si lamentino che sono sempre soli!” Se forse avessero imparato un approccio più psicologico ne avrebbero avuto beneficio tutti! Se forse i nipoti non fossero stati dipinti come degli untori, ne avrebbero avuto beneficio i nonni!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *