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Un viaggio (in)aspettato

La Biella che piaceVa

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Biella in fondo non è poi tanto male.

Diario del capitano, supplemento: atterrati oggi in un pianeta sconosciuto, dopo un viaggio allucinante durato ore che sono sembrati giorni che sono sembrati mesi che sono sembrati anni luce siamo finalmente giunti a destinazione. La nostra missione è quella di esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà, per arrivare la dove nessuno è mai giunto prima e l’inizio non è stato dei migliori.

La tribù locale vive in una sorta di limbo tecnologico, gli abitanti conoscono i rudimenti della comunicazione ma li sfruttano malamente e in netto contrasto con l’andamento delle cose. Vivono per lo più in zone pianeggianti e collinari, difficilmente raggiungibili con i mezzi locali, sproporzionati e poco dinamici.

Il secondo ufficiale ha tentato un approccio gentile in un bazar del centro cittadino (insolitamente deserto, probabilmente per una qualche epidemia a noi sconosciuta) e mi ha confermato che una tale freddezza nei rapporti gli ha ricordato le sue origini vulcaniane.

Il nostro pellegrinaggio è proseguito cercando di capire le abitudini di questi curiosi esseri metà umani e metà disagio, nonostante il nostro traduttore universale, fatichiamo a capire il senso di molti loro dialoghi e detti locali, abbiamo chiesto informazioni sui mercati cittadini, facendo notare la poca affluenza e per tutta risposta abbiamo ottenuto solo dei “va caghè” e dei “va pietlu a ciavasa”, evidentemente una sorta di mandala locale per trasmettere sensazioni e pensieri di disappunto.

Questi curiosi personaggi sembrano vivere in una sorta di “bolla temporale” estraniati dal mondo circostante, che si accorge di lo loro solo per situazioni di dubbia morale.

Restiamo scettici se sia il caso di tentate ulteriori approcci, questa primitiva tribù non sembra pronta al cambiamento o non ne sente la necessità. Abbiamo raggiunto i luoghi di culto utilizzando il nostro teletrasporto in quanto impossibilitati a usufruire dei mezzi locai e l’accoglienza è stata la stessa, con l’aggiunta di un cabaret di biscotti non richiesti.

Postilla: abbandoniamo affranti questa zona, spostandoci altrove in cerca di maggior fortuna, riservandoci di tornare in tempi migliori, le voci parlano di nuove incredibili attrazioni in fase di progetto, ai margini della città (e non in centro come ci si aspetterebbe da una civiltà più evoluta). Confidiamo che l’evoluzione di questa curiosa specie prosegua maturando magari fino a raggiungere un livello accettabile di convivenza con il resto del mondo.

Per ora, salpiamo alla volta di altri mondi, magari migliori, difficilmente peggiori, sicuramente più disponibili. Avanti tutta.

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1 Commento

1 Commento

  1. Ardmando

    7 Dicembre 2023 at 8:27

    “Per ora, salpiamo alla volta di altri mondi” Ecco bravo/brava chiunque tu sia: parti e non fare mai più ritorno su queste pagine. Se questa rubrichetta avesse lo scopo di fare ridere, tale scopo viene puntualmente disatteso ogni volta che viene pubblicata. Se lo scopo è altro, dammi retta trovati un altro hobby.

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