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Sostenibilità: Pichetto, transizione verde opportunità per imprese

Il Ministero dello Sviluppo Economico è pronto a fare la sua parte a sostegno delle industrie della filiera del cemento, del calcestruzzo e delle costruzioni

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Il Ministero dello Sviluppo Economico è pronto a fare la sua parte a sostegno delle industrie della filiera del cemento, del calcestruzzo e delle costruzioni, per accompagnarle a superare la fase di crisi dovuta alla pandemia e condividere il percorso della transizione ecologica, mettendo a disposizione tutti gli strumenti  necessari. Lo dichiara il Viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto, partecipando al convegno di Confindustria Federberton per la presentazione della strategia di decarbonizzazione dell’industria del cemento e del calcestruzzo.

“I percorsi di ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione collegati alla transizione ecologica giocano un ruolo fondamentale nel passaggio verso modelli di sviluppo sostenibile”, ha sottolineato il viceministro. “Nel Piano Transizione 4.0 è stato introdotto un nuovo credito d’imposta per le attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di tali obiettivi, agevolando nello specifico, progetti relativi alla trasformazione dei processi aziendali secondo i principi dell’economia circolare così come auspicato  dalla Commissione Ue”.

Più in particolare, il viceministro ha spiegato come all’interno del PNRR siano inoltre previsti “350 milioni destinati a sostenere, una rete di 60 centri (Centri di Competenza, Digital InnovationHub, Punti di Innovazione Digitale) incaricati dello sviluppo della progettualità, dell’erogazione alle imprese di servizi tecnologici avanzati e servizi innovativi di trasferimento tecnologico, una misura che renderà possibile completare e potenziare la rete già riconosciuta dal MISE, arricchendola di nuove strutture maggiormente orientate alla  transizione ecologica”.

Secondo il viceministro del Mise  “il processo di transizione ecologica rappresenta dunque una opportunità per le imprese ma non deve mai tradursi in un vincolo per penalizzare o limitare lo sviluppo industriale e i livelli occupazionali ancora provati dalla pandemia: la specificità dell’industria italiana, che rischia di essere la più esposta alle misure previste dalla rivoluzione verde, è un dato che non si può eludere e dunque la salvaguardia del patrimonio produttivo delle imprese e il mantenimento dell’occupazione dei lavoratori italiani restano pertanto”, ha concluso Pichetto, “sempre prioritari”.

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