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Scrive un libro sulla città ispirata dai social
Maddalena Rosa, dopo diversi romanzi e una fiaba, spopola con le storie di vita

Scrive un libro sulla città ispirata dai social. Maddalena Rosa, classe 1954, coltiva la passione per la scrittura da quando era bambina.
Scrive un libro sulla città ispirata dai social
«Ho iniziato a produrre poesie quando è morta mia mamma Terzina – spiega -. Tenevo un diario e a scuola mi piaceva fare i raccontini. È proprio qualcosa che ho nel sangue. Mi i scriu sèmpe – scrivo sempre -. Mi bastava avere un pezzo di carta, che qualcosa buttavo giù. Ho scritto anche una canzone, che è stata poi musicata. Mia mamma leggeva molto ed era brava a recitare le poesie, come si usava fare una volta. A scuola te le facevano imparare a memoria e poi le dovevi declamare con enfasi, quindi io a 5 anni sapevo già a memoria tutta “Davanti San Guido” di Giosuè Carducci. La mamma è mancata a 35 anni per problemi di cuore. Era molto giovane e della vita non si è goduta niente».
È la fatalità che forse ti ha fatto avvicinare di più alla scrittura, come se fosse terapeutica.
«Certamente sì e poi il fatto che mia mamma mi raccontasse le poesie, come quella di Carducci, in cui lei magari aveva preso un bel voto, entusiasmava. La sua morte, essendo io molto timida e introversa, mi aveva portata a scrivere dei pensieri. In seguito, nella vita, mi sono stati raccontati tanti ricordi, avvenimenti realmente accaduti. E io ho imparato a ispirarmi per scriverne dei romanzi, tranne “Perdono, ma non dimentico”, che è autobiografico. Attingevo dalla realtà degli spunti, tant’è che alla fine ho scritto otto libri».
Fra questi ce n’è uno che riguarda la storia di Cossato, molto apprezzato dal pubblico.
«In effetti non credevo che potesse avere tanto successo, invece ancora oggi viene cercato. Un giorno in banca ho ritrovato un mio compagno di giochi di quando ero bambina e lui, ad esempio, non ne sapeva nulla: è stata una bella novità. Comunque per me è una passione, un hobby, se i miei libri piacciono sono contenta, altrimenti, fa tutun – fa lo stesso -. Il libro s’intitola “Cossato ieri oggi, storie di vita popolare”. L’idea di produrlo mi è venuta dai social, con il gruppo “Sei di Cossato se”. I membri pubblicavano ricordi e anch’io mettevo fotografie. Nei commenti c’erano poi tanti spunti. Mi sono così ritrovata con un patrimonio di testimonianze. Ho poi attinto al materiale di Massimo Bovo, anche lui appassionato di vecchie cartoline e di storia».
Maddalena, hai scritto anche una fiaba.
«Ho scritto “Il castello fra le nuvole”, quando mia figlia era piccola. Stanca di raccontare le fiabe classiche, ogni tanto me le inventavo. Ma mia figlia se ne accorgeva, perché nel narrarle più volte, capitava che cambiassi alcuni passaggi. È stato così che me la sono scritta, ma è rimasta nel cassetto per anni, fino a quando è nato mio nipote Mattia e allora ho deciso di pubblicarla per regalarla a lui. Ho scritto un libro di ricette per mia figlia, un’edizione soltanto per lei, con le ricette della mamma, della nonna e della zia di Roma. Infine per Natale, ogni anno, scrivo un racconto breve, un testo divertente da regalare agli amici».
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