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Rubati fiori da vasi e aiuole a Cossato, commercianti indignati

«È una cosa vergognosa. Ritengo che le persone che compiono gesti del genere siano poi anche le stesse che puntano il dito contro gli altri»

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COSSATO – Il vizio di rubare fiori dai vasi e dalle aiuole per le vie della città non passa di moda. A segnalare l’accaduto sono alcuni commercianti. «Non è tanto il valore dei fiori, che definisco praticamente irrisorio, quanto l’atto in sé, che mi lascia male – spiega Jennifer Busatto, titolare dell’erboristeria NaturalMente, in via Martiri della Libertà -. Di recente avevo appeso al muro esterno del negozio dei vasi di fiori vivaci che abbellivano anche il tratto di marciapiede, dando un tocco di colore, e adesso sono spariti. L’idea mi piaceva, contribuiva a rendere attraente la città. Portarmeli via è stato un brutto modo di ripagare, oltre a essere una mancanza di rispetto. Comunque, non demordo. Intendo rimetterli».

Della medesima opinione è Floriana Trevisan, dell’omonimo Fotostudio, presente a poca distanza, sulla stessa via: «A noi hanno rubato le azalee. Una donna, come rivelano le telecamere, dopo averle strappate, se le è messe sottobraccio ed ha continuato a camminare come se nulla fosse. In un’altra occasione invece sono spariti i gerani: una macchina ha accostato e un uomo li ha caricati nel bagagliaio. Per non parlare di quelli che passano in bicicletta e gettano le mascherine dentro ai vasi, sempre come se fosse normale».

Una situazione analoga si verifica periodicamente sul ponte, sul torrente Strona, nei cui vasi di fiori è spesso evidente un ammanco. Nella medesima brutta esperienza sono incappati anche i ragazzi della vicina edicola, i quali confermano di aver subito dei furti. Avevano messo dei fiori in un vaso appeso al balconcino, ma sono spariti per ben due volte e non li hanno più messi. Ritenendo che non sia la necessità a portare a rubare, si può soltanto pensare ad una mancanza di senso civico e ad una povertà d’animo.

Sentita in merito Sonia Borin, assessore al Turismo, commenta: «È una cosa vergognosa. Ritengo che le persone che compiono gesti del genere siano poi anche le stesse che puntano il dito contro gli altri, contro i politici. Rubare fiori significa rendere peggiore il paese in cui si vive, per poi trovare belli i paesini magari della Valle d’Aosta. Certo, i fiori in quelle località non li rubano. Bisogna capire che il cambiamento inizia da sé, poi magari si può puntare il dito anche altrove. Questo ragionamento però non penso che possa essere compreso da certe persone piccole. Con i fiori si fanno interventi meravigliosi per abbellire, mettendo tanto impegno e soprattutto passione, è un dispiacere che accadano fatti del genere nella nostra città».

Anna Arietti

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