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Quella sindrome da gazebo

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BIELLA – Via Italia, lo sappiamo, ha diversi problemi, gli affitti, la concorrenza de Gli Orsi, la viabilità bizzarra che preclude molte vie d’accesso, costringendo molte persone a desistere, a favore di luoghi più comodi da raggiungere, insomma, le ha tutte addosso.
Negli anni il centro si è trasformato da luogo di svago a luogo di “non vado” e ormai più che una via dedita allo shopping, sembra un episodio di Takeshi’s castle, tra percorsi obbligati, trappole, personaggi bizzarri e soprattutto loro, i più temuti e fastidiosi di tutti, i gazebo per la raccolta firme.
Ci abbiamo fatto il callo e fanno ormai parte dell’arredamento, come l’omino con la fisarmonica a Natale, però questo non toglie che strappino sempre una risata e qualche lecito dubbio. Tipo, perché proprio lì? Se è vero che il centro è morto, se è vero che tutto il Biellese è convogliato altrove, perché non portare il gazebo altrove? Una strategia che lascia perplessi, la funzione della raccolta firme dovrebbe essere proprio quella di “raccogliere firme”, sfruttando i luoghi più frequentati, non quelli meno.

Tralasciando tutto ciò, poniamoci un ultimo quesito, prima di chiudere questo ennesimo sproloqui inutile, quindi il linea con quanto detto: la raccolta firme in se, ma davvero credete serva? Avete mai visto le cose cambiare grazie a 4 firme sotto un gazebo, non parlami di referendum, cortei o altre iniziative plateali ma di fogli compilati solo da fans del settore.
Qualcuno dirà che “l’opinione del popolo serve”, si certo, 200 firme per città sono veramente utili, ci hanno davvero cambiato la vita.
L’ultimo in ordine di tempo, che spunterà come un fungo dopo la pioggia, è il gazebo della Lega per la sfiducia al ministro Azzolina. Cioè, per quanto si possa reputare il ministro inadeguato, a cosa stracazzo serve firmare sotto un tendone?
Se le cose non sono cambiate negli ultimi due giorni, l’operato di un ministro si discute con voto di sfiducia alla camera, per favore qualcuno glielo dica.
Quindi, ricapitoliamo, via Italia è triste, ma i gazebo inutili sono molto più tristi. Abbiamo trasformato uno dei centri storici poi cool del passato in un teatrino imbarazzante e allora uniamoci tutti per dire “Basta gazebo” che non servono a nulla, ma come possiamo fermarli? Uhm.. idea, potremmo mettere un gazebo e raccogliere un po’ di firme.

La Biella che piaceVa


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