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Quando la natura si ribella

Il commento di Vittorio Barazzotto

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BIELLA – Il clima lancia allarmi sempre più preoccupanti. Le immagini della Germania, devastata da fiumi di fango che hanno inghiottito strade, case e ponti, rappresentano un’emergenza, che tale più non è, visto che i fenomeni meteo estremi stanno diventando una consuetudine anche dalle nostre parti.

Chi, come il sottoscritto, conosce bene la Baraggia, rimane sorpreso oggi nel vedere quante querce secolari sono state divelte poche settimane fa da un temporale più distruttivo delle azioni militari nel corso dei decenni. Secondo gli esperti sono irreversibili i fenomeni naturali violenti indotti dallo scempio che l’uomo ha fatto sull’ambiente, a partire dal riscaldamento del pianeta. La cementificazione indisciplinata che ha saturato il suolo, privandoci della sua azione protettiva nell’assorbire l’acqua delle piogge, ha poi amplificato le catastrofi.

Per rimanere in loco nel Biellese  per metà disabitato,  si è molto laschi nel concedere  permessi e concessioni di costruire, per compiacere un privato, una impresa edile, o un professionista. In realtà quello che servirebbe sarebbe una poderosa opera di ristrutturazione. In Regione Piemonte nella scorsa legislatura, si era iniziato con mille polemiche, ad introdurre una legge che limitasse il consumo del suolo, però anche su questo maggioranza e minoranza sono  “in tutt’ altre faccende affaccendate”.

Il Consorzio dei Comuni, spazzato via in modo demagogico pochi anni fa, invece sarebbe servito proprio ai Sindaci come luogo d’incontro per capire quale sviluppo e si voglia dare alla nostra terra. La Provincia non potrà mai sostituirsi alla funzione inclusiva che il Consorzio aveva nel raccogliere la rappresentanza di tutti i Comuni. Anzi, sembra che la politica domestica voglia abdicare,  lasciando al privato il compito di decidere la programmazione del territorio condendola con slogan e con nomi per addolcire i messaggi. La morale è sempre la stessa: allargare il consenso sovente non coincide con il bene collettivo.

Vittorio Barazzotto

 

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