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Piazzo in affanno, è solo colpa degli scatoloni verdi?

Pausa caffè, la rubrica di Giorgio Pezzana

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La sanità svenduta ai privat. Stiamo pagando il fatto di far parte di un quadrante formato dalle Asl di Biella, Vercelli, Novara e VCO in cui è l’Asl di Novara a farla da padrona, vivendo (e non solo in ambito sanitario) della luce riflessa di Milano.

Non ce la può fare. L’ascensore inclinato che ha sostituito la funicolare del Piazzo si conferma una iattura costante ed è forse questa una delle peggiori eredità lasciate dalla Giunta Cavicchioli, a trazione Pd, a questa amministrazione, che non ha comunque saputo porre rimedio al grave disservizio, né ottenere un rimborso per i danni subiti da parte dell’impresa che a suo tempo montò quei due scatolini verdi, sempre fermi.

Nei giorni scorsi, con un po’ di provincialismo, aveva fatto scalpore la notizia che un gruppetto di turisti americani era rimasto bloccato nell’ascensore. Ma chissenefrega se erano americani o assiro-babilonesi. Il fatto è che la funicolare funzionava ed aveva funzionato per decenni, mentre l’ascensore inclinato non ha mai funzionato.

Mi sembra però un po’ azzardato, come ha sostenuto qualcuno, affermare che per colpa dei disservizi dei due scatoloni verdi al Piazzo, in tre mesi, avrebbero chiuso i battenti tre attività commerciali. Non credo sia questa la lettura corretta del problema. La realtà è che al Piazzo, in questi ultimi anni, si sono riversate palate di denaro che hanno generato poco e non hanno lasciato nulla.

L’amministrazione comunale, anche in questo caso già quella precedente rispetto alla Giunta Corradino, ha preferito affidare ad una gestione privata l’utilizzo di palazzo Ferrero e l’attuale Giunta, pur se di segno opposto, non vi ha trovato alcun rimedio. Palazzo “Gromo Losa”, mirabilmente restaurato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella quando alla guida vi era Luigi Squillario, è diventata di fatto la sede dell’Accademia “Perosi”.

Palazzo Cisterna è abbandonato a sé stesso da anni, con il colpevole disinteresse della Regione. Manifestazioni di grande richiamo popolare, come “La folle notte” o “Vin, tuma e tumin”, si sono lasciate cadere. Di concerti di musica pop o rock neppure se ne parla (ma del resto non se ne parla neppure a Biella piano).

Quali dovrebbero essere dunque a questo punto le grandi motivazioni capaci di spingere frotte di turisti e visitatori al Piazzo? Se a ciò aggiungiamo l’ascensore inclinato che funziona a singhiozzo ed uno Ztl (giusto) restrittivo in giorni ed orari che forse potrebbero essere i più attrattivi, la risposta è evidente. Ma non diciamo che la colpa è solo dei due scatoloni verdi.

Giorgio Pezzana

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4 Commenti

1 Commento

  1. Pier Giovanni Malanotte

    28 Luglio 2023 at 13:00

    Si parla di colpe, e va bene; ma, ed è discorso più rilevante e proficuo, cosa si fa per rimediare ?

  2. SPILLO

    28 Luglio 2023 at 21:22

    Purtroppo i signori che amministrano non hanno una visione di cosa devono fare, non c’è nulla che può stupire.

  3. Roberto Ramella

    30 Luglio 2023 at 9:47

    a parer mio è che purtroppo nessuna amministrazione ha avuto il gusto per il bello altrimenti non avrebbe perso per strada quelle piccole cose che rendono più piacevole il borgo storico
    i fiori sul ponte le fioriere in piazza il contributo per i fiori sui balconi cioè arredo urbano

  4. Anna Maria Zin

    30 Luglio 2023 at 10:20

    Al di là delle colpe che, a questo punto, lasciano il tempo che trovano, a mio parere, sarebbe opportuno proporre delle soluzioni.

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