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Oggi pomeriggio l’ultimo saluto a Giuliano Fighera

Il ricordo di Massimo De Nuzzo

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Verrà celebrato oggi, giovedì 16 febbraio, il funerale del fotografo Giuliano Fighera, morto a soli 62 anni. La cerimonia funebre avrà luogo alle ore 15 in Cattedrale. Fighera si è spento nella notte fra lunedì e martedì in ospedale, dove si trovava ricoverato da alcune settimane. Lascia nel dolore il papà Sergio, la mamma Verena, la noglie Claudia e il figlio Sergio.

Pubblichiamo il ricordo dell’amico Massimo De Nuzzo.

Nella notte fra lunedì e ieri, credo fosse più mattina che notte, ho fatto un sogno. Ero in un luogo di villeggiatura, non ben identificato, e mi affrettavo a raggiungere un centro commerciale davanti al quale avevo appuntamento con Giuliano. Sono arrivato puntuale, ma lui non c’era. L’ho aspettato a lungo, ma non è mai arrivato.

Quando mi sveglio, era poco prima delle 7, accendo il cellulare e trovo il messaggio di un amico: “Ciao, è appena mancato Giuliano”. Il messaggio era delle 6,24. Voglio credere che mentre lui moriva io lo stavo sognando. Forse è stato un modo per mandarmi il suo ultimo saluto.

Non ho mai avuto il coraggio di andarlo a trovare in ospedale. Troppo tristi le notizie che mi davano quelli che questo coraggio l’hanno avuto. Io voglio ricordarlo cicciottello e felice mentre arranca su una scala per fotografare dall’alto un evento. Oppure seduto nel fumoso retrobottega del negozio di via Cottolengo a stampare foto.

Giuliano e la macchina fotografica erano una cosa sola. L’ha presa in mano da ragazzino e non l’ha più lasciata. D’altra parte, con un papà come il mitico Sergio non poteva andare diversamente.

Cerco di immaginare l’immenso dolore che stanno vivendo in queste ore proprio il papà, la mamma Verena, la moglie Claudia e il figlio Sergio. Con le lacrime agli occhi stringo tutti forte in un ideale abbraccio.

Ma penso anche ai momenti meravigliosi che abbiamo vissuto insieme in quasi mezzo secolo di amicizia. Giravamo ancora in motorino quando Giuliano usava quei pochi soldi che aveva in tasca, frutto dei primi lavori in negozio, per regalare gomme da masticare o caramelle a tutta la compagnia. Era un’epoca in cui c’erano ancora caramelle che costavano una Lira e lui ne faceva man bassa. Generoso fin da piccolo. Una caratteristica questa che non ha mai perso.

E’ incredibile come ripercorrendo con la mente un periodo temporale così lungo la prima cosa che mi viene in mente siano le caramelle dell’adolescenza o i pomeriggi con Davide, Roberto, Massimo, Fabio, Rudy, Carla, Claudia, Daniela e tanti altri passati seduti sul dondolo del “nostro” bar a sparare cavolate.

Non credo che questa sia nostalgia per i tempi passati. E’ solo il modo gioioso in cui mi piace ricordare Giuliano. Un amico che negli ultimi anni avevo anche visto piangere perché si sentiva tanto stanco. Sul lavoro era sempre un leone, ma nel privato non era più il Giuliano di una volta.

Chi gli ha voluto bene, e io sono fra questi, credo debba immaginarlo sdraiato su un prato, al termine dell’Adunata degli alpini. Stanco morto per il lavoro, coricato sull’erba con gli occhi chiusi mentre si gode un po’ di meritato riposo.

Massimo De Nuzzo

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