Attualità
Natale, occasione di solidarietà per il territorio

BIELLA – Stiamo assistendo a un gioco ad altissimo quanto incerto equilibrio che si chiama “Salviamo il Natale”. Ma salviamolo da cosa? Diciamocela tutta: se la festività natalizia fosse circoscritta all’unica vera essenza del proprio significato, non vi sarebbe da salvare un bel nulla, perché il ricordo della nascita di Cristo rappresenta una questione di così intensa e profonda spiritualità, tanto da non avere bisogno di alcun salvataggio, ma solo di preghiere e di silenzio. Ciò che però si vuole salvare è il contorno, cioè l’aspetto puramente commerciale di questa ricorrenza, quindi i regali, le piste da sci, i cenoni, i pandori e i prosecchi. E, con loro, si cerca di salvare il comparto turistico, quello alimentare, quello dei vari esercizi già massacrati da un’annata disastrosa e che sperano nel Natale per ridare un po’ di ossigeno alle loro casse. Indubbiamente una porzione importante dell’economia del Paese dipende dagli aspetti commerciali legati al Natale. Un qualcosa che con la spiritualità non ha nulla da spartire, ma che si basa invece sui principi fondanti del consumismo più esasperato.
Quegli stessi principi che hanno via via fatto sì che non solo il Natale, ma ogni ricorrenza nell’arco dell’anno, divenga un’occasione di festa e quindi di consumo. Consapevoli dunque di trovarci al cospetto di una realtà probabilmente irreversibile, cerchiamo quanto meno di viverla con buon senso. Vale a dire, facciamo i nostri acquisti cercando di premiare e sostenere i chilometri zero, i negozietti di prossimità, gli artigiani locali, le aziende del territorio. Facciamolo con quello spirito di solidarietà che è comunque uno dei valori che reca con sé il Natale.
Evitiamo certi acquisti online, in particolare quelli gestiti da grossi gruppi di vendita e distribuzione, perlopiù stranieri, che spesso non pagano le tasse in Italia (e forse, in alcuni casi, neppure altrove). Quei gruppi che hanno disumanizzato il lavoro e che ora si pongono come benefattori che danno occupazione a persone sottopagate e prive di ogni tutela.
Ogni Comune faccia la propria parte (Biella in tal senso ha avviato Biellavetrine.it un sito che consente acquisti online gestiti esclusivamente da esercizi del capoluogo), al di là di quelli che saranno i “ristori” promessi dal Governo. Il Mistero della Natività potrebbe portare una speranza di rinascita per molte piccole imprese locali. Basterebbe un cenno. Anche da parte di chi del Natale riesce a cogliere solo gli aspetti commerciali.
Giorgio Pezzana
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