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L’addio ad Aldo Mangione
Era molto famoso nel mondo musicale biellese, aveva cantato per molti anni con “I Messenger”

L’addio ad Aldo Mangione. La piccola comunità tollegnese è in lutto per la sua morte, avvenuta a 83 anni.
Il suo funerale è stato celebrato giovedì scorso nella chiesa parrocchiale del paese. In tanti hanno voluto essere presenti per tributargli un ultimo accorato saluto.
L’addio ad Aldo Mangione
Aldo era molto famoso nel Biellese per la sua innata passione per il canto. Prese il microfono in mano quando aveva ancora i calzoncini corti. L’Aldino, come si faceva chiamare, esordì con il “Quartetto azzurro” di Andorno Micca. Per poi approdare nei “Boys”, l’orchestra dei fratelli Martinelli, gente preparata con un orecchio da far invidia ai più blasonati musicisti della penisola.
Con loro si fece le ossa fra una serata danzante nelle vallate Biellesi, concorsi canori e fotoromanzi. Era anche un bel giovane, prestante, sportivo, quasi hollywoodiano, soggetto ideale per le carte patinate dell’epoca.
La sua passione lo portò in seguito a suonare per dieci anni con l’orchestra “Gli Ideal”. Annate con un’altra band ritagliata sulla sua voce. E altri due lustri nomi che componevano il gruppo “Aldo e i Kings”. Era definita la band più blasonata del Biellese per la musica da ballo esportato anche fuori regione: in Valle d’Aosta, Liguria, Toscana e Lombardia.
Un grande cantante
«Cantante e front men – così lo ricorda il grande amico Danilo -, Aldo seppe sbalordire maestri di musica da ballo come Learco Gianferrari e Franco Bastelli interpretando loro brani mentre erano presenti. Ma i Kings, che incrociarono nelle loro esibizioni cantanti come Mia Martini e Iva Zanicchi, vantavano un record di 280 serate in un anno, pur non essendo professionisti. Un’esibizione su qualche palco e poi Aldo tornava a casa al mattino presto. Una veloce sciacquata del viso e via, al lavoro nelle tintorie dove lavorava tra rocche e filati. Era un maestro nel reparto e una garanzia di affidabilità per il titolare dell’azienda».
Poi vennero le orchestre “I Matadores”, “I Galapagos” ed infine “ I Messengers”, gruppo Biellese fondato nel 1984 che vantava un costante seguito di affezionati. Nel quale Aldo fu il cantante per un decennio, per qualche anno in coppia con Giada.
Il ritiro dalle scene
Alla fine del secolo scorso capì che era giunto il momento di appendere il microfono al chiodo cristallizzando la fine de “I Messengers”. Proprio quando l’orchestra era al massimo della notorietà. Anche per evitare la concorrenza di chi, sfruttando tecnologie evolute, si presentava sui palchi fingendo di suonare e cantare mentre il pubblico ignaro udiva musica preregistrata.
«Ora Aldo – conclude Danilo – hai raggiunto la tua adorata Nelly e noi ti vogliamo ricordare con uno dei tuoi cavalli di battaglia “Un amore così grande”. Quello che proviamo per te, per l’amicizia di tanti anni che non può essere spezzata dalla tua dipartita terrena. Un sincero: Grazie».
Aldo (con Giada nella foto di Raffaele Filippi) ha lasciato nel dolore la figlia Sabrina.
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