AttualitàBasso Biellese
Inaugurata anche a Salussola la panchina rossa
La consigliera regionale Elena Rocchi: “Violenza contro le donne fenomeno in crescita e strisciante, dobbiamo rivolgere l’attenzione anche a chi non denuncia”
Inaugurata a Salussola la panchina rossa contro la violenza sulle donne voluta dall’Amministrazione Comunale. All’evento ha partecipato anche la Consigliera regionale Elena Rocchi (Lista Civica Cirio Presidente PML), Vice Presidente della VII Commissione Enti Locali, insieme alla Sindaca Manuela Chioda e gli alunni della scuola Primaria e della scuola Secondaria di primo grado con i loro insegnanti.
I ragazzi della Primaria hanno voluto portare all’attenzione dei presenti la canzone del Quartetto Cetra, Però mi vuole bene, che già alcuni decenni fa poneva l’accento sulla violenza domestica, mentre i loro compagni più grandi hanno letto alcuni brani di Michela Murgia, Gino Cecchettin e Concita de Gregorio. La Sindaca Chioda ha sottolineato la necessità di un cambiamento culturale a partire dagli alunni delle scuole per creare una cultura del rispetto, di tutti in generale e delle donne in particolare; al termine del suo intervento ha anche ricordato la presenza di una rete sul territorio che si occupa di violenza contro le donne, invitando ragazze e ragazzi e tutti i partecipanti all’evento a non farsi frenare dalla paura, ma a parlare e chiedere aiuto.
Elena Rocchi ha donato alle scuole una copia della Costituzione, leggendo ai ragazzi l’articolo 3 che stabilisce non solo l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla Legge, ma definisce come compito della Repubblica la rimozione degli ostacoli che impediscono la piena partecipazione di tutti alla vita politica, economica e sociale del Paese.
“Oggi inauguriamo un simbolo: la panchina rossa è un monito per chiunque abbia le capacità e la sensibilità per recepirlo, oltre che una testimonianza dell’impegno condiviso tra l’Amministrazione, il Terzo Settore e, in ultimo ma non per ultimi, i cittadini – commenta Rocchi -; un simbolo che va trasformato ogni giorno in azione, da chiunque individualmente e dalla nostra comunità collettivamente. Ci vuole coraggio per fare questo, il coraggio di non assistere senza intervenire, di guardare con occhi diversi quello che succede nelle nostre strade, sui mezzi pubblici, nei condomini. Soprattutto ci vuole il coraggio della presenza: oggi una donna vittima denuncia una violenza ogni due giorni secondo le cifre del Sant’Anna di Torino, ma è certo e anche, se vogliamo, ancora più drammatico, che questa sia solo una parte della situazione, quella che emerge. Per ogni donna che sceglie di denunciare che ne sono almeno otto, secondo l’Istat, che invece prediligono il silenzio: per tutte loro noi dobbiamo impegnarci, ogni giorno, con tutte le nostre forze, come donne, come membri delle Istituzioni, come esseri umani”.
Conclude Rocchi: “Sinceramente siamo stanche, sono stanca, di avere paura: uscire da sole, prendere un mezzo pubblico, ma anche vivere la propria famiglia, l’affettività, la nostra femminilità senza avere paura non deve essere un desiderio, un obiettivo. Deve essere la realtà. Quando le panchine rosse saranno un ricordo di un periodo buio, ma passato, allora potremo smettere di essere preoccupati e di essere solidali: fino ad allora, come membri di questa comunità, abbiamo il dovere di agire”.
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