Seguici su

Attualità

Il prof di matematica diventa scrittore di romanzi

Andrea Cantone, 46 anni, con la laurea in Scienze geologiche e lo studio di progettazione, decide di lasciare la professione per proseguire con la scuola e i libri

Pubblicato

il

COSSATO – Con una laurea in Scienze geologiche, dopo aver trascorso 15 anni in uno studio di progettazione, Andrea Cantone, 46 anni, lascia la professione per diventare insegnante di matematica e da 6 anni anche scrittore di successo.

«Inizialmente ho portato avanti entrambe le attività, ma quando è nata la mia prima figlia, mi sono reso conto di essere troppo impegnato. Non la vedevo crescere. Ho così scelto la famiglia e di rimanere a contatto con i giovani ai cui tengo, restando nella scuola. Insegnare dà più soddisfazione che progettare – ci spiega -».

Sei un matematico dedito alla letteratura.
«Nonostante abbia scritto sempre, dovendo produrre relazioni tecniche di progetti geologici, non nasco scrittore e non mi definisco tale – dice ancora -. I miei studi sono scientifici e sono un professore, non sono un analfabeta. Scardiniamo la visione dello scrittore intoccabile. Sono una persona normale. Ho metodo e storie da raccontare. Mi alzo alle 4.30 del mattino e scrivo, senza togliere tempo ai miei cari. È come preparami per una maratona, alla fine i libri nascono. Il desiderio di dedicarmi al romanzo è sorto quando è nata la prima figlia. Mia moglie Rita è lituana e ha un trascorso di vita più difficile del mio, motivo per cui ho pensato di romanzarlo per lasciare la storia a nostra figlia. Mi sono fatto raccontare le vicende e nel 2017 è nato il primo libro, “Un giorno alla volta”, uscito con Lineadaria editore. Con l’ottimo risconto avuto, ho capito di saper scrivere, di creare emozione. Avendo fatto abbastanza rumore, sono stato premiato a Roma nell’ambito di due premi letterari nazionali. È piaciuto forse perché è il marito che racconta della moglie, una storia di cuore e di pancia. È un testo utilizzato come narrativa in alcune scuole. Ho creato empatia con il personaggio. Avendo poi in famiglia discendenti pionieri andati in Africa a cercare fortuna, una sera mia mamma l’ha buttata lì, dicendomi che avrei potuto scrivere anche la storia della nostra famiglia, un po’ alla Indiana Jones, parlando di un’Africa che non si conosce. Mi sono documentato al Museo del migrante di Roasio. Ho studiato per quasi un anno e nel 2022 è uscito il secondo libro, “La luce dell’equatore” e sono stato al Salone del libro di Torino. È il primo testo che porta in libreria il museo».

L’esperienza prosegue, Andrea. A inizio ottobre di quest’anno è uscito il terzo, ancora una storia vera romanzata.
«Racconto ancora di Roasio. “Mondo capovolto”, edito come il precedente con Edizioni Effetto, riporta la storia di uno zio che si era fatto 6 anni di prigionia durante la Seconda guerra mondiale. Adesso curo presentazioni, vengo invitato nelle scuole e nelle librerie. L’aspetto più interessante è che sta partendo un progetto con gli istituti superiori, con altri professori, con i quali racconto la storia del flusso migratorio, per sensibilizzare i giovani, ricordando che adesso arrivano i barconi, ma 100 anni fa eravamo noi che andavano a cercare fortuna altrove. Cerchiamo di abbattere gli stereotipi, di far arrivare dei messaggi a una società maschilista, di fare discorsi più moderni riguardo il Congo, in cui è in corso lo sfruttamento di persone per produrre i nostri cellulari. Cerchiamo di avvicinare a un’idea di Africa aperta e non così lontana da noi. Vivendo nella scuola sento tanti sfottò razziali, incomprensibili per me. I miei primi amici sono stati francesi, inglesi e neri, poi italiani. Cerchiamo di allargare le menti».

A questo punto ci sarà anche un quarto libro?
«Ho tanti progetti da sviluppare, adesso si tratta di trovare il tempo – conclude Andrea Cantone -. Mi piace parlare ai ragazzi, non soltanto di matematica e di scienza, ma anche di storia e di geopolitica con altri colleghi, unendo competenze, in modo divulgativo, con parole semplici ed esempi. Intanto sì, sto scrivendo un altro romanzo, sempre una storia vera».

 

Anna Arietti
anna.arietti@gmail.com

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *