Seguici su

Attualità

Ecco le storie che ispirano e danno fiducia

Fra le righe, la rubrica di Enrico Neiretti

Pubblicato

il

enrico neiretti

Ci sono storie che ti affascinano appena ne senti l’eco. Ci sono vicende che sembrano ricalcare la mappa, invero un po’ sbiadita, dei tuoi desideri. Allora qualcosa ti spinge a capirne di più, a cercare informazioni, a farti raccontare dalla viva voce dei protagonisti come sono andate le cose. E quando questo accade, quando lo sguardo, l’ascolto e l’incontro si allineano tra di loro permettendoti di entrare in contatto con quella vicenda, ecco, allora impari sempre qualcosa di bello e di importante.

Le strade che salgono verso la collina biellese ai piedi di Bielmonte sono ricchissime di snodi, curve, salite, intersezioni tra di loro. Salendo si attraversano fitti boschi di castagni, si respira un’aria densa di odori e di suggestioni, si percorrono borghi e paesi in cui si percepisce l’orgoglio della bellezza.

In pochi chilometri ci si lascia alle spalle la grande pianura, che guardando ad est sembra non finire mai, e ci si inerpica su, in alto, verso un mondo di pietra e di alberi, forse un po’ chiuso, guardingo, ma dove il tempo pare avere un altro moto e forse un altro valore.

Ed è proprio sbucando da uno stretto nastro di asfalto che taglia, in tornanti successivi che spingono su, un bosco ora bordato da un tappeto di foglie secche, che si arriva alla strada che collega Pettinengo a Bioglio passando sotto la frazione di San Francesco.

Qui, in una grande casa che domina dall’alto una teoria di colline e di boschi, sino alla pianura che da qui pare un camouflage indistinto, ha deciso di vivere e lavorare Martina Scazzoli.

Ecco, la sua è la storia che mi ha incuriosito ed affasciato appena ne ho avuto notizia, la storia che ancor prima di conoscerla bene mi ha trasmesso qualcosa di assolutamente vitale.

Martina è una giovane donna, intraprendente, determinata e ricca di una gentilezza non comune. Ho avuto il piacere di conoscerla quando l’ho contattata per farmi raccontare la sua vicenda. Una storia che parte da Milano, la città in cui ha lavorato per alcuni anni nel settore della pubblicità, e -ancor prima- da Cremona, la sua città di origine.

In qualche modo proprio questa sua provenienza da una città di provincia attorniata da tanta campagna ha fatto accedere dentro di lei la voglia di cambiare tutto: lavoro, territorio e vita. Via dalla grande città, di nuovo verso la campagna.

Da un paio di anni Martina si è trasferita qui nel Biellese, in questa collina atavica e meravigliosa; ha lasciato il mondo veloce e competitivo della metropoli milanese ed ha avviato, con l’aiuto del suo compagno e dei suoi genitori, un’azienda agricola con ospitalità. L’ha chiamata “La Mascarìa”. Il luogo è davvero magico, con una vista dominante dinnanzi, un bosco misterioso dietro casa, alberi da frutta, l’orto, gli animali.

A tanta bellezza naturalmente corrisponde tanto lavoro e tanta fatica, e Martina me lo racconta mentre camminiamo lungo i sentieri che attraversano i prati e si spingono nel bosco: la terra mostra tutto il suo fascino ma anche il suo volto aspro, duro, ribelle alle fatiche umane che cercano di addomesticarla. Martina mi dice della fatica e dello scoramento che prende quando i risultati del lavoro vengono divorati in poco tempo dalla forza anarchica della natura. Però quando alza gli occhi e si guarda intorno si coglie all’istante tutta la gioia e l’emozione che prova ad essere qui, in questa casa, in questa campagna, in questa scelta.

Ecco, C, che mostrano una possibilità. Una possibilità che non coincide necessariamente con la scelta di Martina, ma che ha davvero a che fare con il desiderio di crescita, di evoluzione, con il coraggio, con la disponibilità a lavorare e a sacrificare sé stessi per realizzare i propri sogni.

E, in tempi in cui si chiede alle persone di rinunciare ai desideri e di sacrificarsi per non si sa bene cosa, è davvero un gran bel messaggio.

Enrico Neiretti

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *