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Ecco la Biella del 2030

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Tanti soldi, poca sanità

BIELLA – Vallemosso, quadrilocale di 75 mq a 9.000 €, trattabili. Un’inserzione su un sito di vendite immobiliari che evoca la prospettiva di una valle che sembra destinata ad un inesorabile spopolamento. L’anno appena finito potrebbe indurci ad immaginare un futuro per il nostro territorio?  Le difficoltà rafforzano l’ingegno e sarebbe un grave errore ignorare quello che il 2020 ci ha insegnato.


Chiudiamo gli occhi e immaginiamo Biella tra 10 anni. Potrebbero essere due le prospettive, diverse, ma coesistenti per il Biellese. La prima riguarda il nostro ambiente naturale, che potrebbe diventare sempre più attrattivo per contrastare la densità urbana delle grandi città, anche nel caso in cui lo sviluppo di altre pandemie in futuro porti a riequilibrare la distribuzione degli spazi di vita.


Se guardiamo inoltre gli studi geo-politici più autorevoli,  si prevedono in Europa nei prossimi anni pressioni migratorie dell’ordine di decine di milioni di persone ed il nostro territorio sarà inevitabilmente investito da tale fenomeno. Abitazioni e luoghi snobbati oggi per altre persone rappresenteranno probabilmente un approdo sicuro, dopo aver superato tempeste di mare e di sabbia. La desertificazione che vediamo oggi a Biella potrebbe essere solo apparente, se riuscissimo ad estraniarci per un attimo dalle nostre distrazioni ed alzassimo lo sguardo al prossimo futuro.


Il dibattito da aprire oggi per essere pronti alla Biella che verrà, svegliando dal torpore i nostri politici e non solo, è come rendere di nuovo attrattive le nostre valli,  cogliendo il momento storico e lo shock creato da un virus che ci ha aperto gli occhi su una realtà diversa da come la avevamo immaginata sino a pochi mesi fa.


Vivere da protagonisti e non subire passivamente le conseguenze degli eventi, ci smarcherebbe dalla mentalità provinciale per proiettarci in un futuro diverso, non necessariamente angosciante e  scongiurando il rischio di essere colonizzati dai futuri abitanti dei nostri borghi.


L’augurio migliore per il 2021 è che il 2020 ci abbia insegnato che il buon marinaio sa che non può cambiare il tempo, ma sa quando è il momento di cambiare la rotta.

E tu cosa ne pensi?

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