Seguici su

Attualità

Cresce l’interesse per le pillole di iodio antiradiazioni «Qualche richiesta ma nessuna corsa all’acquisto»

Il farmacista Giorgio Bona: «L’assunzione preventiva non solo non serve ma è anche dannosa»

Pubblicato

il

BIELLA – L’allarmismo legato a un possibile coinvolgimento dei reattori nucleari o di armi radioattive nel conflitto russo-ucraino sta determinando un crescente interesse verso farmaci anti-radiazioni. Si cercano pillole di iodio, anche nella provincia di Biella. Si parla ancora di richieste informative e non di una corsa all’acquisto come si è verificato in altri paesi come il Belgio. In cui c’è stato un boom di richieste.

«Abbiamo ricevuto qualche richiesta ma non in maniera così eccessiva – spiega Giorgio Bona della farmacia San Paolo –. L’assunzione di questi farmaci è sconsigliata in assenza di radiazioni e viene somministrata solo in caso di patologie particolari. Al momento in Italia non si trovano integratori a base di iodio. Mi dispiace per questo allarmismo, noi cerchiamo sempre di tranquillizzare le persone che ci chiedono informazioni spiegando che un’assunzione preventiva rischia di essere dannosa per l’organismo. »

E’ il Servizio Sanitario Regionale ad occuparsi della distribuzione

Come si legge anche nel Piano nazionale italiano delle misure protettive contro le emergenze radiologiche, le pillole di iodio sono in grado di ridurre gli effetti negativi sulla salute delle persone esposte a radiazioni. In caso di necessità, sarebbe il Servizio Sanitario Regionale ad occuparsi della distribuzione. Queste pillole andrebbero prese qualche ora prima di un’ipotetica esposizione a radiazioni. Se un attacco nucleare avvenisse in territorio ucraino, per esempio, le autorità sanitarie avrebbero tempo a sufficienza per distribuire queste compresse alla popolazione.

Cosa servono le pillole di iodio

Ma a cosa servono queste pillole di iodio? Lo iodio è l’elemento che utilizza la tiroide per sintetizzare gli ormoni tiroidei che regolano la crescita dell’organismo e il funzionamento del metabolismo. La ghiandola, situata alla base del collo, è l’organo in cui viene accumulato questo elemento. In tutte le sue forme: da quelle di origine alimentare a quella radioattiva, che può sprigionarsi in seguito a un incidente nucleare. L’uomo non è in grado di sintetizzare lo iodio. Ragion per cui averne un adeguato apporto attraverso la dieta è fondamentale per evitarne un accumulo. Proprio per questi fattori, gli integratori a base di iodio hanno l’obbiettivo di «saturare» la tiroide con l’elemento buono e non con quello radioattivo.

Esiste una differenza tra gli integratori e i farmaci

Inoltre, esiste una differenza tra gli integratori e i farmaci. Questi ultimi sono in grado di apportare iodio in dosaggi superiori anche di 700-1.000 volte rispetto agli integratori. Da non trascurare infine i possibili effetti collaterali legati a una assunzione eccessiva immotivata: diarrea, eruzioni cutanee, dolori addominali, reazioni allergiche e alterazione della funzionalità della ghiandola. La profilassi, in questo momento, non è necessaria. Semmai si verificasse una situazione di emergenza nucleare, gli integratori non servirebbero. Bensì i farmaci, la cui distribuzione spetterebbe alla Protezione Civile.

 

Edoardo Silvestri

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *