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Bar di Biella fa pagare 35 centesimi per scaldare il latte del biberon

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore.

“Gentile direttore, non sono solito scrivere ai giornali, ma quello che è capitato a me e a mia moglie mi ha lasciato senza parole e volevo condividere con voi la nostra esperienza. L’altro giorno siamo andati insieme al nostro bimbo, un neonato di poco più di un mese, a fare la spesa in un noto supermercato di Biella, ad un certo punto il piccolo ha cominciato a piangere perché aveva fame. Come tutti i genitori abituati a spostarsi con un neonato avevamo con noi tutto il necessario. Ovviamente, però, il latte andava scaldato.

Decidiamo quindi di andare nel bar del supermercato per prendere un caffè e nel frattempo chiedere se cortesemente potevano scaldarci il biberon. I baristi, altrettanto gentili, ci chiedono se possono scaldarlo al microonde, mia moglie gli risponde che sarebbe meglio a bagnomaria e qui avviene l’incredibile… Dopo aver scaldato il latte e preso il caffè ci presentano il conto in cui ci chiedono anche 35 centesimi per l’acqua scaldata. All’inizio pensavamo di aver capito male, poi quando ci siamo visti consegnare lo scontrino abbiamo capito che non stavano scherzando.

A questo punto ho solo una domanda da fare alle quale mi auguro mi aiuterete a rispondere: tecnicamente che cosa ho pagato? Io un paio di risposte me le sono date e vorrei condividerle con voi: l’aumento del gas degli ultimi anni? I 30 secondi rubati ai baristi? L’occupazione di un fornello? Pensavano che con l’acqua scaldata poi ci facessimo un te, con la bustina portata da casa ovviamente?

A parte gli scherzi, sinceramente ho trovato assurdo chiedere dei soldi per scaldare un po’ di latte, tanto più che visto le polemiche sull’allattamento al seno in pubblico l’alternativa poteva essere scatenare un putiferio. Non mi stupisco, a questo punto, che il tasso di natalità in Italia sia fra i più bassi del mondo!”

Lettera firmata

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11 Commenti

1 Commento

  1. paolo 43

    26 Agosto 2018 at 7:05

    Non so qual’è il bar, ma sinceramente lo trovo assurdo. va bene
    il continuo aumentare del prelievo fiscale, ma ora si esagera!!

    • Francesca

      26 Agosto 2018 at 19:27

      A me, Bolognese DOC, sposata a un biellese, più che colpirmi i 35 cent per scaldare il biberon, colpiscono gli altri prezzi, così tanto più bassi rispetto a qui!!! Non lamentatevi, provate a prendere un caffè e un acqua qui, vedrete che che differenza di prezzi!!! ?

  2. Antonio de Susa

    26 Agosto 2018 at 7:32

    Vi hanno dato in servizio, insomma 35 centesimi che saranno mai….

  3. Francesca

    26 Agosto 2018 at 12:48

    Ma stiamo scherzando, ma per scaldare solo dell acqua 35 centesimi.
    Si devono solo vergognare non è “che sarà mai” è proprio il principio fosse stato per il motivo del the menzionato allora era più che giustificato ma per un neonato per lo piu ci avranno messo 10 secondi per poi quanta acqua possono aver scaldato neanche 100ml ( e lo dico perche anch io ho figli piccoli) devono solo vergognarsi.
    Assurdo

    • Michela

      26 Agosto 2018 at 19:29

      Considerando che io con due gemelli mi sono sempre organizzata per l’acqua calda in giro per scaldare i biberon e mai chiesto aiuto in un bar….sono anche titolare di un bar per carità mai mi sono sognata di far pagare l’acqua calda per un bimbo ma ragazzi se pensiamo ai costi che noi abbiamo per l’acqua e per scaldarla direi che 0,35 centesimi è un costo irrisorio per il servizio dato…… quindi prima di parlare mettetevi nei panni di chi ha un attività e i costi che abbiamo su tutto!!!! Come i clienti che entrano e ci dicono “ma il bicchiere d’acqua di paga?? Che vergogna”….. be perché voi quando andate al supermercato l’acqua è gratis?? Bene pensiamo a 30 mamma che entrano tutti i giorni per farsi scaldare il biberon….a noi chi ci ripaga quelle spese??

  4. Ugo

    26 Agosto 2018 at 13:33

    Non credo che il problema siano i 35 centesimi ma è l’assurdità della cosa che fa indignare. Insomma io gente con un attività che si comporta cosi la chiamo morta di fame e non ci metto più piede.
    Peccato che come al solito non si cita il supermercato in questione..

  5. Roberta

    26 Agosto 2018 at 14:09

    Peccato che siano almeno una ventina al giorno le mamme che chiedano di scaldare il biberon……e lo dico perché ci lavoro in quel bar quindi so di cosa parlo!poi perché non lo scaldate al microonde……fa male?e invece passare i week-end dentro ai centri commerciali fa bene ai neonati…..ma perfavore

    • Salvatore

      30 Agosto 2018 at 23:27

      Ma infatti in tutto questo ci vedo un solito “è per il bambino, che me lo fai pagare??”, come se le cose per i bambini piccoli debbano sempre essere fatte per pietismo e carineria e sempre come se fossero i primi, se non gli unici, ad avere quel tipo di richiesta.

  6. Antonio de Susa

    27 Agosto 2018 at 13:25

    Se siete così bene organizzati perché non avete considerato di dover scaldate il latte…siete già partiti con l’idea di farvelo scaldare gratis…

  7. gino garganelli

    27 Agosto 2018 at 15:20

    nella prima edizione non c’erano cancellazioni nello scontrino e si vedeva che l’acqua minerale era Coop per cui..
    comunque il bar ha dato un servizio e perciò va pagato

  8. Gennaro

    30 Agosto 2018 at 7:56

    Potevate tornare a casa a scaldarvelo. Quanta lagna per aver usufruito di un servizio per BEN 35 centesimi…

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