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Anziani in fuga dalle case di riposo

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BIELLA – «Mai come in questo periodo riceviamo offerte da tutta Italia per l’acquisto di case di riposo. Se una volta un appartamento in via Italia a Biella costava 200mila euro oggi lo puoi comprare con 60mila. Ecco la stessa cosa sta accadendo nel nostro settore. Anche perchè la pandemia sta rivoluzionando l’intero settore».

A parlare è Francesco Montoro, presidente di Eurotrend Assistenza che così commenta la notizia che nelle RSA piemontesi vengono segnalati almeno il 30 per cento dei posti liberi.
«Direi anche – continua Montoro – il cinquanta per cento, conseguenza del fatto che dallo scorso marzo gli accessi sono bloccati e visto quanto accaduto inizialmente in altre strutture nazionali vi è da parte delle famiglie una certa “resistenza” al ricovero dei propri anziani. In pochi mesi la situazione è radicalmente cambiata: una volta per entrare in RSA dovevi anche essere raccomandato e fino a un anno fa i biellesi erano costretti a rivolgersi a strutture situate fuori provincia. Ora la pandemia ha rivoluzionato tutto».

Uno scenario che potrebbe cambiare ancora più radicalmente il mondo dell’assistenza agli anziani: «Così come ha dichiarato l’assessore regionale Chiara Caucino, a mio parere il futuro prossimo sarà l’assistenza domiciliare. Ovvero fino a quando le condizioni sanitarie lo consentiranno gli anziani rimarranno in seno alla famiglia con il supporto, ovviamente, di personale specializzato e qualificato. Dunque meno case di riposo e più assistenza territoriale. Posso testimoniare che la proposta dell’assessore Caucino è stata accolta favorevolmente dall’intero settore come dimostra il fatto che negli ultimi tempi gli appalti sulla domiciliarità sono in netto aumento rispetto a quelli relativi alla gestione delle case di riposo che una volta rappresentavano la fetta più importante».

La diminuzione degli accessi nelle case di riposo ha ovviamente pesanti ricadute economiche sulle società che operano nel settore: «I conti – conclude Francesco Montoro – sono presto fatti. Come detto in precedenza gli introiti economici garantiti dalla rette degli ospiti in un anno si sono dimezzati a fronte di investimenti per garantire, com’è giusto, maggiore sicurezza per ospiti e personale. Poi il nostro settore, come altri, non ha avuto alcun aiuto economico, i cosiddetti ristori. L’unica misura è stato il rinvio del pagamento dei contributi, posticipo non annullamento. Ma se la situazione non cambierà, se non saranno consentiti nuovi accessi nelle strutture come potremo far fronte agli adempimenti? Se gli ospiti continueranno a diminuire il nostro problema di gestori di RSA non sarà solamente quello relativo al pagamento dei contributi. Ce ne saranno altri».

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