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Cavicchioli: vogliamo vincere, ma non a qualsiasi prezzo

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Per ragioni di coerenza, rifiuto la politica dei compromessi, delle mediazioni estenuanti, degli accordi di sottogoverno: il problema di Biella, in questi anni, è stato soprattutto questo, ovvero una classe politica più impegnata nella gestione degli equilibri di potere che nell’amministrazione della città.

Caro direttore, ti ringrazio per il fatto di guardare a me con simpatia e ti invito a non essere preoccupato, proprio come non lo sono io. Mi spiace, invece, dovere smentire il tuo fiuto di giornalista. La decisione di non fare apparentamenti è stata strettamente personale, anche se mi ha fatto piacere constatare che è stata condivisa da tutti all’interno della coalizione.

Sono consapevole che il turno di ballottaggio costituisce un rischio, che si riparte da zero, che tutto può capitare e riconosco al mio avversario di essere un combattente che non lascerà nulla di intentato. Allo stesso tempo, per ragioni di coerenza, rifiuto la politica dei compromessi, delle mediazioni estenuanti, degli accordi di sottogoverno: il problema di Biella, in questi anni, è stato soprattutto questo, ovvero una classe politica più impegnata nella gestione degli equilibri di potere che nell’amministrazione della città. Se altri ritengono che andare avanti a forza di patteggiamenti con chiunque e purchessia costituisca esercizio di buona politica sono liberi di andare avanti così: allo stesso modo è legittimo che chi, come me, si affaccia per la prima volta all’amministrazione della città abbia l’ambizione di cambiare questo stato di cose.

La coalizione che mi sostiene ha fatto un percorso di mesi, coinvolgendo decine e decine di persone nella stesura del programma e nella scelta della candidature: non sarebbe stato serio rinunciare a questo lavoro per inseguire accordi affrettati dell’ultimo minuto. Tu scrivi che si deve vincere a qualunque prezzo: anche per noi vincere è fondamentale ma non ad ogni prezzo se il prezzo è l’ingovernabilità e l’impossibilità di portare avanti i propri progetti.

Tu scrivi che bisogna smetterla con la litania della sinistra dura e pura, saccente e poco pragmatica, e sbagli profondamente perché nella nostra coalizione non ci sono persone animate da furore ideologico o dalla presunzione di essere migliori degli altri ma solo cittadini animati da buon senso e soprattutto moderati, se per moderazione si intende la capacità di ascoltare tutti senza pregiudizi e senza condizionamenti preconcetti.

La scelta di non apparentarci non deriva da una questione di purezza o di pretesa superiorità ma dalla volontà di portare avanti un percorso politico lineare, senza compromessi dettati dalla volontà di vincere a qualsiasi costo. Sono certo che gli elettori capiranno e non ci faranno mancare il loro sostegno così come avvenuto fino ad ora.

Con viva cordialità.

Marco Cavicchioli

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