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Il caso delo striscione sui Marò

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Egregio Direttore,

                 mi scuso preventivamente con Lei e i Suoi lettori se mi permetto di intervenire nel dibattito politico cittadino, terreno che avevo deciso di accantonare da protagonista diretto, ma nel quale il consigliere Andrea Delmastro  ha deciso di ri-trascinarmici a forza, imbastendo una polemica sul nulla.

Cordiali saluti

roberto pietrobon

Biella, 7 settembre 2014

Egregio Direttore,

mi scuso preventivamente con Lei e i Suoi lettori se mi permetto di intervenire nel dibattito politico cittadino, terreno che avevo deciso di accantonare da protagonista diretto, ma nel quale il consigliere Andrea Delmastro  ha deciso di ri-trascinarmici a forza, imbastendo una polemica sul nulla. L’oggetto è noto, e si riferisce a un commento su un social network che il sottoscritto, da privato cittadino che analizza le vicende della propria città, ha pubblicato. Nello specifico, mi sono chiesto il perché campeggiasse su un balcone di Palazzo Oropa uno striscione a favore di due marò, accusati dell’omicidio di due pescatori indiani, e in attesa di processo in India. Delmastro decide di prendere a pretesto il mio commento per costruire l’ennesima, stucchevole e inutile polemica verso il Sindaco Cavicchioli e la sua Giunta. Non entro nel merito; lo farà – con i modi e i tempi che riterrà opportuni – lo stesso primo cittadino. Quello che, invece, trovo francamente fastidioso è l’attacco alla mia persona da parte dell’ex Assessore. Delmastro, evidentemente, si è scoperto novello Alfonso Signorini “de noaltri” e non trova di meglio che “sbirciare” i profili Facebook dei cittadini di Biella alla ricerca di un qualche appiglio per una battaglia di opposizione che, tralasciando i temi importanti, si dedica al voyeurismo e alla polemica d’accatto. Non mi interessa entrare nello specifico di questo dibattito, ognuno può avere – su questa e altre vicende – opinioni differenti; ciò che salta agli occhi, invece, è la strumentalità con la quale i post-fascisti hanno deciso di cavalcare la morte dei due pescatori e l’accusa di omicidio verso due militari italiani da parte delle autorità indiane. Mentre per i primi non vi è, e non vi è stata, la minima parola di “pietas” umana, per i secondi il livello di strumentalità politica ha superato ogni grado di decenza. Prova ne sia che – nell’affannosa ricerca di consenso elettorale – Delmastro e i suoi, dopo due anni dalla morte dei pescatori indiani e di detenzione dei marò, hanno sentito l’irrefrenabile necessità di esporre – a due settimane dal voto – uno striscione fuori dai balconi della sede di tutti i cittadini, Palazzo Oropa. Nessuna discussione, nei due anni precedenti, aveva coinvolto il consiglio o la Giunta; è stato un atto d’imperio o – più prosaicamente – una furbata elettorale di Delmastro (e di Gentile) che, per fortuna, ha sortito l’effetto opposto, liberando la nostra Città dal loro malgoverno. Rifletta il Consigliere su questo ultimo dato ed eviti, per il futuro, di imbastire polemiche sul nulla. La nostra città ha bisogno di essere governata e di avere un’opposizione che svolga, davvero, una funzione di controllo. Tutto il contrario di quello che fa Delmastro sollevando polemiche ridicole e pretestuose come questa.

Ringraziando per l’attenzione e l’ospitalità porgo

Cordiali saluti

roberto pietrobon

Biella, 7 settembre 2014

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