Seguici su

Senza categoria

Dove lo mettiamo il profugo italiano?

Pubblicato

il

Sono per natura antispecista, non esistono per me diritti diversi fra uomini e animali. Questo mi rende ancor più certo di poter affermare di non essere razzista perché amo troppo la bellezza della solidarietà per sentirmi vicino a chi nasconde la polvere dei ladri di Stato sotto un tappeto fatto di parole demagogiche.

Amo così tanto la solidarietà, l’uguaglianza, il diritto ad essere tutti fratelli, uomini e animali da essere scioccato davanti ad un progetto che sembra studiato scientificamente per creare odio sociale tra italiani e profughi sbarcati sulle nostre spiagge.

I profughi sono persone che hanno scelto di lasciare Paesi insanguinati da guerre cruente, mutilazioni, scempi commessi in nome di regole tribali e religiose. Arrivano in un Paese dove trovano migliaia di altri profughi residenti che non hanno scelto di lasciare le loro case, perdere il loro lavoro, rinunciare ai sacrifici di una vita: sono profughi di Stato…sono gli Italiani sbarcati nel giro di pochi anni dal sogno degli anni 80 all’incubo del nuovo millennio.

Purtroppo da sempre il Sistema è più intelligente di tutti noi. Ognuno di noi quando commette un errore cerca di spostare l’attenzione su altro. Il sistema ha capito che il modo migliore per dividere ed imperare, come facevano gli antichi romani, è creare differenze, odi classisti e razziali.

Ed ecco che improvvisamente mentre i dormitori fanno fare i turni sotto le stelle ai senzatetto, sbucano palazzine risistemate in poche settimane messe a disposizione dei profughi. Ecco che improvvisamente mentre il lavoro diventa sempre più un diritto negato che porta spesso al suicidio, qualche importante esponente della grande fabbrica della solidarietà, chiede ai nostri imprenditori di aiutare questi ragazzi appena arrivati a trovare un lavoro sicuro, in regola e non in nero, quasi a dimostrare che per loro serve chiederlo mentre per i residenti si può anche chiudere un occhio.

Ho concesso un’ala del Belletti Bona per i senza fissa dimora di ogni razza e mi sono sempre chiesto perchè bisognasse ogni anno sbatterli fuori alle 8 e lasciarli al freddo fino alle 21. Mi sono sempre chiesto perché non si potesse ampliare il dormitorio usando qualche stabile in disuso.

Mi è sempre stato detto che mancavano le risorse.

Ora vi chiederete che senso hanno le mie parole. Hanno il senso amaro di chi non è poi così convinto che le stanze date a Oropa siano frutto di vera solidarietà…San Francesco non chiedeva gli aiuti di stato per dare casa ai mendicanti.

Le mie parole hanno il senso amaro di chi si è reso conto che quelle della Solidarietà sono multinazionali dove davvero non conta la razza, il perché arrivi, dove vai e cosa farai. Le mie parole hanno il senso amaro di chi sente parole di odio tra uomini che come i beagles di Green Hill altro non sono che cavie per mantenere in piedi un business che detta regole alla politica, ai poteri forti e che senza disagio sociale forse rischierebbe di morire…

Alberto Scicolone

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook