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Covid-19, zona rossa, arancione e gialla: domani il monitoraggio. Da domenica regioni potrebbero cambiare colore

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Già domenica prossima, dopo il monitoraggio di venerdì 29 gennaio che prenderà in esame i dati relativi alla settimana dal 18 al 24 gennaio, con un aggiornamento fino al 27 gennaio, potrebbero cambiare fascia di rischio.

Al momento, sono 5 le regioni in zona gialla, 14 in zona arancione e 2 in zona rossa.

Complessivamente la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle aree gialla, arancione e rossa è la seguente, a partire dal 24 gennaio:

area gialla: Campania, Basilicata,  Molise, Provincia autonoma di Trento, Toscana;
area arancione: Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Veneto, Piemonte, Puglia, Sardegna, Umbria, Valle d’Aosta;
area rossa: Provincia Autonoma di Bolzano, Sicilia.

Ricordiamo che, in base alle norme attuali,non si può migrare dalla zona rossa alla arancione o dalla arancione alla gialla prima di due settimane.

Nell’ultimo monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità (periodo 11-17 gennaio), quasi tutte le regioni hanno un quadro in miglioramento, che se confermato anche questa settimana le porterebbe nella zona gialla.

Covid-19, quali regioni potrebbero cambiare colore

Tuttavia, però, alcune regioni rischiano addirittura un passo indietro: Puglia e Umbria hanno registrato ancora dati da zona arancione. L’Umbria, addirittura, rischia di passare in zona rossa dato che il valore dell’Rt sfiora 1 e registra un rischio complessivo alto per la terza settimana consecutiva. La Liguria, con Rt medio sotto 1 e rischio complessivo basso, è tra le maggiori candidate a passare in zona gialla. Così come il Veneto, che ha registrato nell’ultimo monitoraggio un Rt in forte calo (valore medio 0,81) e un’incidenza di contagi calata a 201 ogni 100mila abitanti. Anche Calabria ed Emilia Romagna molto probabilmente diventeranno gialle, così come, è probabile la fascia di restrizione più bassa, per Lazio, Piemonte, Val d’Aosta, Marche, Friuli Venezia Giulia e Abruzzo, che da 14 giorni sono in fascia arancione e con gli ultimi dati registrano numeri da zona gialla. La Sicilia è stata confermata in zona rossa, ma può aspirare all’arancione da domenica prossima, con i dati dell’ultimo report incoraggianti, con Rt in calo, anche se il livello di rischio resta alto. Nonostante l’Rt in flessione in Alto Adige si va invece verso una stretta ulteriore.

Al momento, nessuna regione ha invece ancora i requisiti per accedere alla zona bianca. In questa zona sarà consentito qualsiasi spostamento e sarà possibile riaprire ogni attività: palestre, musei, piscine, teatri, bar e ristoranti senza limitazioni. Bisognerà solo continuare a praticare il distanziamento e indossare la mascherina.

Venerdì 29 gennaio, con i dati definitivi dell’Istituto Superiore di Sanità, sapremo di più.

Covid-19, zona gialla, arancione e rossa: cosa accade per la scuola

Per quanto riguarda la scuola, con i passaggi dalla zona arancione a quella gialla, sostanzialmente non cambia nulla: in entrambe le fasce l’attività didattica è prevista in presenza al 100% dalla scuola dell’infanzia a quella secondaria di primo grado. Per la scuola secondaria di secondo grado, è prevista l’attività didattica in presenza in una percentuale compresa fra il 50% e il 75%. Il resto si svolge in DaD.

Questo vuol dire, allo stesso tempo, che Sicilia e la Provincia Autonoma di Bolzano, se dovessero passare in zona arancione, vedrebbero applicate le misure per la scuola di questa fascia di rischio. Al momento, infatti, in zona rossa, è prevista attività didattica in presenza fino alla prima media e dalla seconda media fino all’ultima classe di scuola superiore, gli studenti fanno lezione in Dad.

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