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Chiesa, Enzo Bianchi deve lasciare la comunità di Bose

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Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, frazione di Magnano, deve lasciare la comunità. Stessa sorte anche per due fratelli e una sorella: Goffredo Boselli, Lino Breda, e Antonella Casiraghi. La comunicazione ufficiale è arrivata nella tarda serata con un comunicato ufficiale pubblicato sul sito della comunità.

La decisione è stata presa dal Vaticano a seguito di un’ispezione che tre inviati del Papa hanno effettuato lo scorso dicembre. Secondo Padre Guillermo León Arboleda Tamayo (abate e presidente della Congregazione Benedettina Sublacense-Cassinese), padre Amedeo Cencini (consultore della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica), e Anne-Emmanuelle Devêche (abbadessa di Blauvac) sono emersi “gravi problemi” per quanto riguarda “l’esercizio dell’autorità” di Bianchi.

La Comunità monastica di Bose è una comunità religiosa formata da monaci di entrambi i sessi, provenienti da chiese cristiane diverse. Sin dalla fondazione, la Comunità promuove un intenso dialogo ecumenico ra le differenti Chiese e denominazioni cristiane. Il fondatore della comunità è, appunto, Enzo Bianchi; dal 26 gennaio 2017 il priore è Luciano Manicardi. Ha sede dal 1964 a Bose, frazione di Magnano.

L’11 novembre 2018, in occasione del 50º anniversario dell’inizio della vita comune, Papa Francesco aveva inviato una lettera al fondatore definendo la comunità monastica «una feconda presenza nella Chiesa e nella società». La comunità è composta da circa ottanta persone, uomini e donne, cinque presbiteri e un pastore.

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