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A Biella è tempo di cambiare

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“Quasi cinque anni or sono, il centrodestra faceva filotto, vincendo le elezioni regionali e, nettamente al primo turno, le provinciali di Biella con Simonetti e le cittadine con Gentile. Dissero che avrebbero cambiato tutto e rivoltato la città e il territorio come un calzino. Dopo cinque anni, il tempo nel quale un bambino completa le scuole elementari e un ragazzino diventa un quasi adulto alle superiori, cosa resta? Il bilancio è disastroso”

Quasi cinque anni or sono, il centrodestra faceva filotto, vincendo le elezioni regionali e, nettamente al primo turno, le provinciali di Biella con Simonetti e le cittadine con Gentile.

Dissero che avrebbero cambiato tutto e rivoltato la città e il territorio come un calzino. Dopo cinque anni, il tempo nel quale un bambino completa le scuole elementari e un ragazzino diventa un quasi adulto alle superiori, cosa resta? Il bilancio è disastroso. Nemmeno chi, come me, ha guardato da subito con occhio critico alla gestione del centrodestra,  avrebbe immaginato tanto.

Il presidente della regione Cota, già fortemente in crisi per le inchieste della magistratura sui rimborsi illegittimi (da cui i consiglieri del Partito Democratico sono usciti con le mani pulite, perché è falso che “sono tutti uguali”), è decaduto per una brutta storia di firme false.

Il presidente Simonetti ha abbandonato la Provincia per la tentazione di una comoda poltrona romana, incoerente con l’amore per il proprio territorio che dovrebbe animare un leghista, lavandosene le mani dei problemi che hanno condotto l’ente al dissesto.

Dino Gentile, attuale sindaco, aveva la possibilità e il dovere di guidare il territorio in questo periodo difficile e complesso, ponendosi come punto di riferimento per i sindaci di ogni orientamento.

Invece ha abdicato da questo ruolo, per nulla aiutato da una maggioranza divisa, litigiosa e confusa, che utilizza la circostanza dell’approvazione del bilancio come arma di ricatto per spuntare nuovi equilibri di potere, incapace persino di convocare il consiglio comunale a termini di regolamento.

In questi giorni in città appariranno manifesti che evidenzieranno questi fallimenti

Una alternativa c’è: la coalizione che io guido, Biella in Comune. Un gruppo coeso, formato da un Partito Democratico locale fortemente rinnovato, da SEL, da liste civiche con persone di buona volontà ed esperienza, provenienti dalla società civile, capace di elaborare un progetto nuovo e credibile per il territorio. A Biella, oggi, è tempo di cambiare.

Marco Cavicchioli

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