Seguici su

BiellaSale & Pepe

Resistere oggi? Sì ma contro bollette e caro vita…

La nuova versione di “Sale & Pepe”, la rubrica curata da Luigi Apicella

Pubblicato

il

rubrica apicella

Se c’è un termine oggi che vale la pena di sdoganare per la triste realtà attuale che stiamo vivendo è proprio quello di resistenza. A Biella come altrove. Resistenza di fronte al caro vita, al caro bollette, a certe dinamiche per cui anche chi lavora da anni si trova ad essere in difficoltà rispetto ai bei vecchi tempi andati.

Giorni fa campeggiava sui giornali il titolo della chiusura della concessionaria Viotti, un altro pezzo di storia della nostra città che se ne va. Questioni anagrafiche ricorda il titolare, ma anche un ragionamento di fondo che oggi in molti, da tanti anni sulla piazza e in svariati settori, fanno proprio: perché continuare? Chi me lo fa fare? Tra imprese e attività nella morsa delle bollette del caro energia, per passare alla crisi dell’automobile, senza dimenticare i dazi americani all’orizzonte, una guerra nel cuore di un’Europa che politicamente è un vaso d’argilla rispetto a Cina, Russia e Stati Uniti. In questi scenari di incertezza, la Biella che lavora, come il resto del paese, risponde con l’unica parola che serve in situazioni di crisi: resistenza…

Ed è per questo che, con un occhio sul presente e sul futuro prossimo, non posso non pensare che certe battaglie di retroguardia come quelle riguardanti le cittadinanze onorarie da revocare (leggasi Mussolini) nulla hanno a che fare con i problemi attuali della città e del Paese, che è e resta democratico nella forma e nella sostanza. C’è un problema di rinascita del fascismo nel nostro paese come negli anni ’20 del ‘900? Assolutamente no…Chi guida oggi il governo del Paese (Meloni) è stata eletta democraticamente? Certo che sì, comunque la pensiate… Aggiungo, inoltre, che la proposta di aggiungere la parola “resistenza” alla dicitura “medaglia d’oro al valor militare” per la città di Biella sia solo una strumentalizzazione politica fuori tempo massimo, utile a coprire il nulla o quasi di una buona fetta dell’opposizione al governo di centrodestra (un’opposizione divisa, che guarda al passato e al fascismo che ritorna anziché a proposte nuove e concrete di rilancio e di alternanza).

In più, sembra quasi che – in maniera strisciante ma non troppo – se non firmi la petizione on line di cui si discute in questi giorni a Biella passi per essere a tutti gli effetti un fascista dell’ultima ora… Abbiamo sintetizzato e semplificato per carità, ma la verità è una soltanto: Biella, il Paese, hanno già fatto i conti con quel passato, con quella politica, con quella stagione divisiva che portò ad una guerra civile e sanguinaria tra italiani. Quei conti li hanno fatti i nostri genitori e i nostri nonni, scegliendo da che parte stare con enormi sacrifici e tante perdite. Il 25 aprile, festa della liberazione, è lì ogni anno a ricordarcelo: i governi passano, la Repubblica resta solida nelle fondamenta e nelle sue istituzioni. Invece per l’altra M che ci interessa di più, quella di Matteotti (di cui nel 2024 si è celebrato il centenario dalla sua uccisione ad opera di una squadraccia fascista), Biella potrebbe e dovrebbe fare di più per far conoscere alle giovani generazioni la storia del suo pensiero, la sua lotta alla sopraffazione politica (di cui oggi nel mondo son piene le cronache internazionali), il suo coraggio di fronte al sopruso e alla violenza.

Su questo sì, mi piacerebbe che Biella facesse nuove proposte di conoscenza di quella storia nelle scuole ma non solo. Potrebbe poi anche essere l’occasione per invitare la senatrice Segre in città, per parlare di libertà, di inclusione, di nuove generazioni e di futuro dopo le tristi polemiche che tutti conosciamo. Sarebbe un bel modo per dimostrare che Biella è aperta, inclusiva, attenta alla sua storia ma che in politica, oggi, ha il suo sguardo rivolto al futuro…

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

4 Commenti

1 Commento

  1. Bruno

    3 Aprile 2025 at 20:58

    l unico sguardo verso il futuro per i meloniani non esiste anzi corrono dietro a Tramp e con i dazi vedremo cosa succederà in Italia fra qualche mese

  2. Ardmando

    4 Aprile 2025 at 8:53

    Si scrive “Trump”. I dazi sono unicamente un modo (molto stupido) per costringere questa volta il Mondo intero (e non solo qualche Nazione) a trattare commercialmente con gli USA. Il prezzo più grande lo pagheranno i cittadini USA, il resto del Mondo risentirà meno perchè già da tempo ci sono trattative in corso fra Nazioni “daziate” per incrementare gli scambi che non avvengono con gli USA. Gli USA sono sull’orlo del baratro economico e non sarà certo TRUMP a salvarli (che a stento salva se stesso). Il tirare in ballo sempre “i meloniani” per qualsiasi cosa (la sinistra direbbe che anche la polmonite del Papa è colpa di Giorgia Meloni) da la misura di quanto sia piccola la tua mente e grande la tua ignoranza.

  3. Stephan

    4 Aprile 2025 at 14:47

    Mentre di maleducazione e arroganza ne abbiamo in abbondanza…Un vero peccato che qualcuno apparentemente dotato di cervello venga scompensato da eccessi di superiorità nel relazionarsi con il prossimo.

  4. Bruno

    4 Aprile 2025 at 19:56

    tutti pagheremo per i dazi e per gli errori di questo governo caro Armando ne riparleremo tra un mesetto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Copyright © 2024 laprovinciadibiella.it S.r.l. - P.IVA: 02654850029 - ROC: 30818
Reg. Tribunale di Biella n. 582 del 30/06/2014 - Direttore responsabile: Matteo Floris
Redazione: Via Vescovado, n. 5 - 13900 Biella - Tel. 015 32383 - Fax 015 31834

La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Servizi informatici e concessionaria di pubblicità: Diario del Web S.r.l.