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Sale & Pepe

Amministrare l’ordinario non basta più

Sale & Pepe di Luigi Apicella

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BIELLA – “Nel nome della Ro…vere” potrebbe essere il titolo – ci perdonerà l’indimenticato Umberto Eco per la citazione – del nuovo romanzo avente come protagonista Biella, la sua giunta e il suo cronoprogramma per l’anno appena iniziato. Niente colpi di scena improvvisi, niente effetti speciali o segni di discontinuità.

Solo un altro capitolo, un po’ noiosetto per la verità, sulla strada dell’amministrazione a livello “basico” della città e nulla più. Per carità giusto recintare il parco (della Rovere), giuste le misure di prevenzione e sicurezza citate da Moscarola, peccato che continuando su questa strada la città rischia di dover essere recintata “dal di dentro” per impedire alle persone, specie i giovani, di abbandonarla definitivamente.

Non è tempo di muri da costruire, ma una sorta di “muro di Berlino interiore” con cui separarci dal resto del mondo noi biellesi lo abbiamo sempre un po’ avuto. Solo che un tempo ci venivano a cercare per le tante eccellenze della nostra isola felice, oggi la musica è cambiata. Se non ci sei mai per valorizzare le tante eccellenze del territorio non esisti, ma, soprattutto, non funzioni se hai una classe dirigente che ci mette del suo, a volte inconsciamente, nel farsi ri-conoscere per la sua superficialità.

Il made in Biella – mi diceva un mio caro amico imprenditore di lungo corso – lo devi prima di tutto conoscere, lo devi saper valorizzare fino in fondo, poi devi essere capace di renderlo attraente e unico. Vi sembra, senza alcuna polemica, che Biella oggi sia valorizzata o abbia programmi di crescita a lungo termine? Direi di no, semmai il contrario: al di là della ordinaria e spesso cattiva amministrazione o gestione della città (il Piazzo tra sporcizia e vandalismo ne è l’esempio più concreto) spiace dirlo, non c’è nulla.

Solo i soliti libri dei sogni o dei buoni propositi di inizio anno raccontati dai giornali locali. Unica eccezione, piacevolissima, la città invasa dai giovani delle 90 squadre giovanili di pallavolo, una boccata di ossigeno per i nostri occhi abituati a non guardare mai oltre il proprio recinto.

“Biella on the road” il titolo di un recente articolo avente come racconto il solito tema delle strade, delle infrastrutture, delle corsie da raddoppiare. Solo che Biella, rispetto al resto del mondo, sembra, paradossalmente, essere off the road: rischia di avere le tanto sospirate strade quando queste, strategicamente, serviranno di meno.

Non serve essere un mago, anzi un… maghettone, per capire che se questo è il trend, le elezioni cittadine del 2024 rischiano di essere l’ennesima, se non l’ultima, occasione persa. Non ci resta che affidarci alla Befana scesa dal campanile di San Cassiano, nel frattempo se dovesse arrivare in città una famigliola di cinghiali, non sparate a vista per carità. Dopo di loro il rischio è che a Biella non arrivi più niente o nessuno, compresi i biglietti della lotteria Italia…

 

Luigi Apicella

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1 Commento

1 Commento

  1. Pier Giovanni Malanotte

    13 Gennaio 2023 at 14:48

    Ricordate i processi del Babi ? già si facevano le stesse considerazioni.
    E’ da leggere e meditare il libro–intervista : Giorgio Pezzana incontra Beppe Pellitteri, Il ” Processo ” del Babi 1983/2018, Anni Verdi 2022.
    Non vorrei che diventsse una nuova Cassandra.

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