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“Biella6Tu continuerà a vivere”

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Ad alcune settimane di distanza dalle elezioni, Luca Sangalli è tornato a parlare a mente fredda del risultato ottenuto alle urne e dei progetti per il futuro. Biella6Tu non è riuscita a entrare in consiglio comunale, ma il progetto, stando alle parole del suo candidato sindaco, è tutt’altro che accantonato.

Ad alcune settimane di distanza dalle elezioni, Luca Sangalli è tornato a parlare a mente fredda del risultato ottenuto alle urne e dei progetti per il futuro. Biella6Tu non è riuscita a entrare in consiglio comunale, ma il progetto, stando alle parole del suo candidato sindaco, è tutt’altro che accantonato.

Sangalli, le elezioni sono terminate. Come giudica l’esperienza di Biella6tu e la sua candidatura a sindaco di Biella?
“Biella6tu è nata con la volontà di rompere alcuni equilibri ed alcuni schemi ormai troppo consolidati. Quando Canuto ed io abbiamo dato vita a questo progetto eravamo consapevoli delle difficoltà che avremmo incontrato. Aver conquistato 969 voti, in ogni caso, analizzando i risultati elettorali, ritengo sia un buon risultato, confrontando anche quanto ottenuto dalle altre liste civiche”.

Si riferisce alle liste di Apicella e Buongiorno Biella?
“Esatto. Noi eravamo un gruppo assolutamente nuovo, nato 3 mesi prima delle elezioni, composto per più del 90% da persone alla loro prima esperienza elettorale. Apicella aveva invece alle spalle una visibilità nata da una vita amministrativa di 15 anni, mentre Buongiorno Biella poteva contare su un anno di lavoro, su un gruppo già formatosi in precedenza e sull’endorsement del Senatore Susta”.

In una recente intervista Pichetto ha dichiarato che senza le liste Sangalli e Apicella, Gentile avrebbe vinto. Lei cosa ne pensa?
“Io penso che la città ha voluto cambiare pagina rispetto ad una Amministrazione deludente che in 5 anni ha perso 6 mila voti, più del 40% del consenso. Questo è un dato inconfutabile. Chi ha votato noi e l’amico Apicella, ha scelto di non votare il sindaco uscente, scegliendo un progetto alternativo fuori dalla politica tradizionale. In politica non esiste la matematica, non si possono sommare i voti come se fossero mele al mercato”.

Vuol dire che non era così scontato che senza la sua candidatura i suoi voti sarebbero andati a Gentile ed al centro destra?
“Assolutamente no. Tra i miei candidati c’erano persone che mai avrebbero appoggiato il sindaco uscente e chi ci ha votato ha scelto espressamente un sindaco diverso. Sono convinto che non avrebbero comunque votato Gentile”.
Quindi… Gentile non doveva essere candidato?
“Non è pensabile non candidare il sindaco uscente, sarebbe stata pura follia. Dico però che le affermazioni di Pichetto denotano una chiara ammissione di colpa nella gestione della fase pre elettorale. Se Pichetto era veramente convinto che le liste di Sangalli ed Apicella avrebbero sottratto voti al centrodestra, mi domando perché non abbia fatto nulla per impedirne la nascita. Dire oggi che con questi voti Gentile avrebbe vinto è ammettere di aver commesso due errori: prima delle elezioni e prima del ballottaggio”.

Significa che Gentile avrebbe dovuto apparentarsi con lei ed Apicella?
“Dico che quantomeno noi non siamo stati nemmeno contattati per discutere, né prima né dopo il 25 maggio, salvo poi cercare di elemosinare voti dai nostri candidati singolarmente”.

Non le sembra di essere un po’ critico nei confronti del leader di Forza Italia?
“Se ho deciso di uscirne non è stato perché non condividevo più il pensiero del Partito in generale, ma per la scarsa democrazia interna, l’assenza di confronto e di dialogo. I direttivi erano convocati raramente e solo per figura. E l’apparentamento con Buongiorno Biella penso sia il chiaro esempio di quello che dico, ossia una scelta non condivisa ma imposta”.

Fava in una intervista parla di traditori: si sente tirato in ballo?
“Da tempo dicevo all’amico Giorgio che non condividevo più il modo di fare e le decisioni del partito, in tema di nomine e di scelte per il Territorio. Non sono stato ascoltato e nulla, a mio avviso, è stato fatto per cambiare. Se aver voluto prendere le distanze da questo modo di fare politica significa essere traditori ebbene si, lo sono”.

Quale futuro vede per il centrodestra biellese?
“Sono nato politicamente in un Partito che stava in mezzo alla gente, che si occupava dei problemi reali dei cittadini, in cui c’era la volontà di tenere alta la bandiera del centrodestra. Ho apprezzato l’iniziativa di Delmastro che ha chiamato a raccolta il centrodestra per analizzare la sconfitta elettorale. Ancora una volta Forza Italia è mancata”.

Ed il centrosinistra? Che giudizio si sente di dare della nuova giunta?
“È presto per esprimere giudizi. Penso però che Marco Cavicchioli abbia dimostrato di avere buona personalità; ha già operato scelte coraggiose, mettendo insieme una Giunta giovane, intraprendente, ma anche con la giusta esperienza. Giudicheremo il loro operato anche senza essere in Consiglio”.

E Biella6tu? Il progetto è morto sul nascere?
“Assolutamente no. In questi giorni ho riunito le persone che hanno condiviso il progetto per costituirci in Associazione. Sarà un laboratorio di idee ed una sede di confronto per tutti coloro che vorranno discutere i problemi della città e sottoporli alla nuova Amministrazione”.

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