Biella
Lei non sa chi sono io: Albino Machetto
La rubrica attraverso la quale Edoardo Tagliani racconta i titolari delle vie cittadine
È una via fantasma, quella che gli hanno dedicato.
Chi lo abbia fatto, non si sa. Perché esiste solo su Internet e non all’ufficio toponomastica di Biella e tanto meno nella realtà fisica dei cittadini marciapiedi. Difficile, diciamo pure impossibile, risalire a chi abbia deciso di “inventarsi” un inesistente vicolo per celebrare un personaggio, ma è invece possibile sapere chi fosse, quel personaggio.
Talmente eclettico dal passare dalle mappe geografiche ai libri contabili, dall’educazione (anche “di emergenza”) allo sviluppo industriale, una strada vera l’avrebbe forse meritata. Accontentiamoci di quella virtuale, al momento.
Nato a Bioglio il 25 novembre del 1878, si laureò in lettere e ottenne il Magistero di Geografia all’ombra di Mole e Gran Madre. Subito dopo si inventò, a Biella, la prima “scuola estiva per adulti”. A svelare il fatto di quanto avesse ben compreso l’importanza dell’educazione in ogni ambito e a ogni età. In Germania studiò cartografia ai livelli più alti allora disponibili e venne dunque assunto dall’Istituto Geografico De Agostini, sia come Direttore Generale, sia, già che c’erano, come docente di materie letterarie e lingua tedesca. Negli anni di lavoro alla De Agostini scrisse almeno una decina di volumi dedicati alle mappe e poi, forse per evitare che a Novara gli offrissero anche il posto da custode notturno e manutentore degli impianti, levò l’ancora dalle risaie e fece rotta a Nord Ovest, accettando la direzione dell’Eugenio Bona.
In tutta evidenza, il balzo da curve altimetriche a partite doppie non bastò al cavargli la noia di tasca: creò, in alcune scuole elementari di Biella, dei corsi speciali per i bimbi dei profughi friulani; divenne segretario dell’Associazione Imprenditoriale per l’Incremento dell’Istruzione Professionale e, profittando di quei panni, riformò pesantemente l’ITIS Q. Sella e trasformò la scuola tecnica “S. Maria” (Mosso) in scuola commerciale parificata. Nei ritagli di tempo (si fa per dire) fondò un collegio-convitto per studenti e creò una media inferiore propedeutica al Bona, del tutto finalizzata all’ingresso in istituto.
A quel punto, dopo non essersi negato una decina di collaborazioni con diverse case editrici che si occupavano, guarda caso, dell’importanza dell’istruzione per il mondo dell’industria, di certo appagato e forse anche un po’ stanco, spirò.
A Biella, il 21 ottobre del 1942, morì Albino Machetto.
Di lui, tiene memoria Google Maps. Informato da un anonimo ammiratore (totale genio del male che, chi scrive, apprezza da matti).
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