Seguici su

Il Punto Esclamativo

Dalle amichevoli contro la Biellese alle sfide stellari: Castano vs Vialli!

La rubrica “Il Punto Esclamativo” di Corrado Neggia

Pubblicato

il

Il clamore umano, sportivo e mediatico dell’ultimo contropiede di Gianluca Vialli ha offuscato (involontariamente!) un’altra triste dipartita, quella dell’arcigno difensore Ernesto Castano, classe di ferro 1939.

Come ricorda Wikipedia “poteva giocare indifferentemente come stopper, libero o terzino, in un tourbillon tattico che si protrasse per l’intera carriera agonistica. Proprio tale duttilità, in un calcio che stava iniziando a porre sempre più attenzione anche sui sistemi difensivi, ne fece a posteriori un precursore nell’evoluzione vissuta dal ruolo del difensore centrale: coraggioso, fisicamente prestante, dotato di un passo corto e rapido, si poneva come un elemento che, oltre alla marcatura, era capace di comandare l’intera retroguardia nonché proporsi occasionalmente anche in fase offensiva per cercare la rete”.

Descritto anche come «carattere d’acciaio, ginocchia di cristallo», la sua carriera fu minata da numerosi infortuni: in particolare, seppe superare la rottura di tre menischi, in un’epoca in cui un simile infortunio poteva spesso significare la fine anticipata dell’attività.

Cresciuto nella Balsamese, nel 1956 passò al Legnano (serie B) con cui si affermò immediatamente titolare nonostante fosse diciassettenne. L’anno successivo approdò alla Triestina e con gli alabardati vinse il torneo cadetto del 1957-1958 prima di accasarsi alla Juventus.

Con la Madama esordì in A il 22 novembre 1958 contro il Bari, quando i torinesi avevano appena vinto il loro decimo scudetto. Divenne presto titolare e fu uno degli elementi più rappresentativi della Juventus Anni 60. All’ombra della Mole conquistò tre coccarde tricolore e altrettanti scudetti, il più celebrato dei quali fu quello del 1967, rimasto nella memoria collettiva per il sorpasso all’ultima giornata sull’Inter di Helenio Herrera. Quella fu, ricordano le cronache dell’epoca, una Juventus «senza stelle, ma estremamente compatta, in qualche modo a immagine e somiglianza proprio di Castano, che ne era il valido capitano».

Vestì 7 volte l’azzurro, conquistando lo storico Europeo del 1968 nella doppia finale con la Jugoslavia (1-1 e 2-0). Giocò il match terminato pari.

Una volta chiusa l’attività agonistica tornò alla Juventus dove negli anni 70, lavorò come allenatore nel settore giovanile.

Nota bene: la prima gara con la maglia della Juventus (24/8/1958) coincise con l’amichevole in casa della Biellese. Finì in goleada (0-10). Fin quando difese i colori della Signora non saltò nessuna delle altre amichevoli con i bianconeri di Biella nel periodo 1958/70: ben 8 (0-2, 0-4, 1-9, 0-3, 0-4, 1-3, 1-2; 0-6). Era la Biellese che schierò in diversi incontri gli illustri ex juventini Benito Boldi e Bruno Mazzia. Curiosamente in questo lotto di partite, Castano giocò insieme ad entrambi con il bianconero della Juve: nel 1958 (0-10) con Boldi, nel 1964 (0-4) e nel 1965 (1-9, sesto gol di Silvino Bercellino, poi “senatore” con la Biellese) con Mazzia. Se con la Juventus totalizzò 265 presenze e 6 reti in gare ufficiali, contro la Biellese andò a bersaglio nel novembre del 1967 (1-3) segnando il primo gol dei suoi.

Ora, sul rettangolo illuminato dalle stelle, Castano potrà marcare Vialli. Un certo calcio non si pone limiti!

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *