Seguici su

BiellaIl Dardo

Pillole mancine

La nuova versione de “Il Dardo”, la rubrica di Guido Dellarovere

Pubblicato

il

rubrica dellarovere

In quest’ultima settimana a Biella il mondo della sinistra e quello ambientalista hanno profuso una serie di esternazioni che confermano perché l’elettore continui a far vincere le elezioni al Centrodestra.

Nello scorso dardo ho sottolineato la contestazione dell’associazione ambientalista Pro Natura contro l’illuminazione del Monte Mucrone con il tricolore, rispedita al mittente dai numerosi commenti sui social che hanno massacrato la protesta ambientalista. Non essendo bastata questa prima opinione, e visto che l’argomento ha suscitato una valanga di polemiche che, nel bene o nel male, fanno sempre notizia, ecco che ne studiano un’altra che è uscita pochi giorni fa, come un coniglio dal cilindro: con un comunicato della dirigenza biellese di Rifondazione comunista viene aspramente criticato l’inno degli alpini, forgiato da alcuni autori locali, che accompagnerà la prossima adunata nel capoluogo laniero.

Ognuno è libero di pensarla come vuole però gli alpini sono e rimarranno sempre cittadini italiani che hanno prestato servizio nell’esercito, dove gli ideali del patriottismo e l’attaccamento ai valori della Nazione solo il baluardo della propria azione: pertanto, chi immaginava che l’inno fosse di altri toni forse ha scambiato l’adunata con la festa dell’Unità.

“Compagni il gioco si fa peso e tetro, comprate il mio didietro, lo vendo per poco” cantava l’icona comunista degli anni Ottanta, Francesco Guccini da Modena, e forse qualcuno dei detrattori dell’inno dell’adunata avrebbe preferito che fosse composto su quella falsa riga, con l’accento contro il patriarcato ed eventualmente anche condito da qualche noiosissima nenia degli Intillimani. Per fortuna così non sarà: ascolteremo un inno bello, ricco di parole che esaltano la figura delle penne nere per ciò che hanno fatto in armi e non solo.

Ora non ci resta che attendere le prossime critiche e le nuove polemiche che toccheranno la cosiddetta Area Pedonale Alpina che qualcuno già considera un’antidemocratica limitazione alla libertà dei cittadini residenti per accedere alla propria abitazione, o forse perché in prima battuta è stata chiamata “zona rossa” e ora non più…il colore l’avrebbero certamente gradito.

Tutto tace invece sul fronte relativo alla Galleria di Rosazza che forse resterà chiusa e presumibilmente i turisti alpini, che avrebbero potuto conoscere meglio le nostre valli Oropa e Cervo, non potranno farlo ma la decisione è presa dal “compagno” di turno, pertanto nulla da obiettare.

Chiudo le “perle della settimana” con la protesta contro il taglio del “monumento storico dell’ambiente mondiale” (sto scherzando, intendiamoci), ossia di quel vecchio e malandato ippocastano di viale Matteotti che finalmente è andato a finire nella stufa: l’attuale amministrazione non è rimasta prona come avvenne a cavallo degli anni 2000, quando alcuni disperati salirono sulla pianta come fanno i “primati” nella giungla e convinsero l’allora sindaco Barazzotto, sempre sensibile ai capricci dei Verdi, a bloccarne l’abbattimento. La musica a Palazzo Oropa è cambiata, per fortuna.

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

3 Commenti

1 Commento

  1. Bruno

    14 Aprile 2025 at 21:01

    un mare di cazzate quello che il dardo dice

  2. Luigi

    14 Aprile 2025 at 21:58

    Caro Bruno, probabilmente il colore ha te grato, ti fa vedere e leggere cose da ammalati di alzaimer, per fortuna ci sono persone che ancora sanno ragionare.

  3. Bruno

    15 Aprile 2025 at 11:05

    mi sa che qui gente che ragiona c e ne poca anzi pochissima Luigi alzaimer c è l hai tu curati con tutti i problemi che ha l Italia oggi come oggi con politici che non sanno neanche parlare sarebbe meglio che la gente non li ascoltasse più e che la vera anrchia trionfi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Copyright © 2024 laprovinciadibiella.it S.r.l. - P.IVA: 02654850029 - ROC: 30818
Reg. Tribunale di Biella n. 582 del 30/06/2014 - Direttore responsabile: Matteo Floris
Redazione: Via Vescovado, n. 5 - 13900 Biella - Tel. 015 32383 - Fax 015 31834

La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Servizi informatici e concessionaria di pubblicità: Diario del Web S.r.l.