Seguici su

Biella

A Biella non servono bagni pubblici?

La nuova versione de “Il Dardo”, la rubrica di Guido Dellarovere

Pubblicato

il

rubrica dellarovere

Se sei in giro per Biella e ti scappa, ormai da anni, hai tre alternative: entri in un bar, prendi un caffè e poi chiedi le chiavi del bagno, oppure vai in un centro commerciale, dove il bagno c’è ed è a disposizione di tutti, oppure tocca tenersela.

Negli anni Settanta questo servizio era ampiamente presente sul territorio comunale con vespasiani e bagni pubblici, da quelli più organizzati in via Arnulfo, ai classici “cessi” dislocati a margine dei Giardini Zumaglini e una serie di vespasiani come quello “centralissimo” in piazza Duomo.

Per la verità si può tranquillamente affermare che esistono due tipologie di bagni pubblici: quelli comunali, presenti in molte città italiane, realizzati per garantire l’accesso ai servizi igienici a tutti i cittadini, gestiti da personale pagato dall’amministrazione. Poi ci sono quelli più moderni, i bagni pubblici autopulenti, quelli con il lavaggio automatico con disinfezione, la rilevazione precisa dell’utente all’interno dell’unità ed il massimo grado di sicurezza per l’utente: vanno “a moneta”, con tecnologie avanzate che garantiscono, appunto, igiene e sicurezza. Nelle grandi città e in quelle turistiche ce ne sono tantissimi: accoglienza significa anche venire incontro a esigenze basilari, ed è questo il caso.

Qui da noi, in caso di necessità, non abbiamo l’opzione bagno pubblico da anni e, pertanto, il cittadino si arrangia come può. Ricordo a me stesso che il nostro capoluogo ha un tasso di anzianità molto elevato. E poi Biella è o non è una città turistica?

Sarà anche vero che gli utenti sarebbero pochi, come disse il buon Gaggino, e che il costo di gestione sarebbe costoso. È altrettanto vero, però, che un servizio viene usato solo quando funziona bene: qualsiasi buona amministrazione pubblica è libera di erogare servizi senza doverci sempre e per forza pensare a guadagnarci sopra. Detto ciò, se effettivamente la motivazione per alienare il fabbricato dei bagni pubblici dei Giardini Zumaglini è la vetustà del fabbricato, questa potrebbe essere l’occasione per fare un salto di qualità e piazzare qualche bagno pubblico autopulente di nuova generazione: una soluzione sicuramente meno onerosa a livello gestionale, un nuovo servizio ai cittadini, anche in ottica di accoglienza turistica, come Biella dovrebbe essere. Nonostante la varietà di opzioni, il range di prezzo per i bagni autopulenti è piuttosto ampia e va dai 25.000,00 € ai 60.000,00 € per un bagno pubblico autopulente prefabbricato accessibile agli utenti con disabilità.

Secondo me l’alienazione del patrimonio immobiliare ci sta, approfittiamone per rendere la città più moderna a livello di servizi anche perché è solo normale che a tanti cittadini a passeggio capiti che “gli scappi”.

Quindi, cari amministratori biellesi, poi fate ciò che volete ma ricordatevi che ogni servizio in più dato alla comunità, se funziona, sarà sicuramente apprezzato e questo direi proprio che possiamo tranquillamente considerarlo tutti più che essenziale.

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

2 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    10 Febbraio 2025 at 17:02

    Ci costruiranno un bar. Se ti scappa la fai li, oppure attraversi la strada e vai da Jeantet oppure fai qualche metro e vai all’Esselunga o in uno qualsiasi degli altri locali che ruotano attorno all’area giardini/piazza. Anche in mezzo ai giardini c’è un altro locale. Insomma non si può certo dire che quella zona sia sprovvista di toilette. Tocca pagare il caffè? E quindi? Credete forse che se avessero mantenuto i bagni pubblici sarebbero stati gratis? A Biella? HAHAHAH

  2. Erregi

    10 Febbraio 2025 at 18:21

    sono d’accordo in gran parte, ma ci sono troppe persone maleducate che fanno per strada anche davanti ai locali. Un esempio è il McDonald’s, ci sono persone che prendono da mangiare in macchina, mangiano, buttano la spazzatura per terra nel parcheggio e dopo fanno i suoi bisogni (anche le feci) per terra, proprio lì tra il Mc e Happy Casa. Ma è davvero scandaloso! Sembra che siamo in una terra senza leggi e senza educazione. Mi viene paura pensare che se si mette un bagno pubblico in quale situazione si troverà in poco tempo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *