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Lavoro a turno: cos’è, come viene regolamentato e come gestirlo al meglio

L’organizzazione dei turni di lavoro e le norme di riferimento

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Il lavoro a turno è una delle modalità più diffuse in ambito lavorativo. In cosa consiste? I dipendenti si trovano ad alternarsi alla medesima mansione secondo turni prefissati presso l’unità produttiva o la sede dell’azienda in cui sono stati assunti.

Si tratta di una soluzione diffusa in modo particolare all’interno di specifici settori lavorativi, nella fattispecie quelli che presentano mansioni da svolgere per un arco di tempo che può durare anche tutta la notte oppure estendersi ai giorni festivi.

Uno degli aspetti più importanti, in questo tipo di opzione, è come organizzare i turni di lavoro, così da predisporre una programmazione precisa e puntuale per ogni dipendente, secondo orari e giorni concordati.

Qualcosa che viene effettuato in relazione alle esigenze dell’attività, che può svolgersi persino ventiquattr’ore su ventiquattro grazie all’alternanza dei dipendenti. I comparti in cui ciò si verifica maggiormente sono quello medico sanitario, farmaceutico, settore Ho.Re.Ca. e logistica.

Le norme di riferimento nel lavoro a turni

Le norme a regolamentazione del lavoro a turni sono molteplici. È bene conoscerle in maniera tale da avvalersi di tale modalità nel modo migliore possibile nonché in linea con le disposizioni nazionali. Ciò vale tanto per le imprese che per i cittadini.

D.L. dell’8 aprile 2003

Il lavoro a turni viene definito come ogni metodologia preposta all’organizzazione del lavoro, anche in squadre, che vede i lavoratori svolgere le medesime mansioni di quanti li precedono alle medesima postazione.

Il tutto a fronte di un certo ritmo, che può essere continuo come discontinuo, nonché di un periodo di tempo di settimane oppure giorni. Il decreto contiene anche delle indicazioni rispetto al riposo, sia giornaliero che settimanale.

Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro

Al loro interno viene stabilito il rapporto lavorativo rispetto allo specifico settore e categoria di appartenenza.

Ciò implica, ad esempio, che pur essendo medici e infermieri attivi nel medesimo ambito, nel caso di una turnazione all’interno di un ospedale hanno diritto a differenti condizioni per quanto riguarda il riposo.

Direttiva 93/104/CE

La direttiva, con valenza all’interno dei Paesi facenti parte dell’Unione Europea, stabilisce le prescrizioni imprescindibili rispetto alla sicurezza e salute dei lavoratori in relazione all’organizzazione del singolo turno.

Sentenza della Corte di Cassazione n. 12962 del 21 maggio 2008

La sentenza ha fatto luce su un tema chiave per i lavoratori che operano su turni, inerente l’anticipo necessario per essere a conoscenza degli orari di svolgimento delle proprie mansioni.

Come funziona l’organizzazione su turni di lavoro

A optare per il lavoro a turno è l’azienda e lo può fare ogni qual volta ha necessità che la mansione venga svolta per un lasso di tempo superiore rispetto alle otto ore canoniche oppure per via di particolari esigenze organizzative.

Per i dipendenti viene predisposta una programmazione a fasce orarie che permetta loro di coprire un arco temporale predefinito. La particolarità risiede nel fatto che si tratta di persone che svolgono lo stesso incarico.

I turni possono essere organizzati secondo diversi criteri, a seconda dell’operatività e delle esigenze della singola realtà imprenditoriale. Vediamo le possibili soluzioni:

  • Vengono predisposti due o tre turni: mattina, pomeriggio, notte. L’impresa può anche decidere di stabilire quattro turni di lavoro di sei ore per sei giorni a settimana.
  • I turni vengono fissati per cinque, sei o sette giorni settimanali.
  • Il lavoro può essere fatto a rotazione, a squadre oppure non a rotazione. Ma anche con turno unico, turni a ciclo continuo e turni avvicendati.

Come si può vedere, tale modalità può essere applicata in molteplici modi e risulta alquanto versatile e personalizzabile.

Si presta per realtà quali ospedali, negozi, ristoranti, realtà che richiedono di stare aperte per l’intero arco della giornata, anche ventiquattr’ore su ventiquattro.

Per quanto riguarda il riposo, sono previste particolari regole per gli operatori attivi durante le ore notturne: più debilitanti, faticose e dispendiose per la salute. In questo caso il limite minimo stabilito dalla legge è di almeno undici ore consecutive ogni ventiquattro.

Come gestire il lavoro a turno?

Ci sono diversi sistemi per gestire il lavoro a turno. Il primo, quello utilizzato maggiormente in passato e sempre più in disuso, è di stampo manuale e cartaceo.

Si rivela ormai superato per via della maggiore probabilità di commettere errori nonché in virtù del dispendio in termini di tempo.

Diverse imprese utilizzano dei fogli excel che non sono però la soluzione ottimale. Questo perché non consentono di gestire i turni in maniera integrata ad altre operazioni, a cominciare dalla gestione di ferie, permessi e presenze.

Inoltre, parliamo di tabelle che contengono una notevole quantità di dati, visto l’alto numero di dipendenti coinvolti. Manca poi un sistema che avvisa il lavoratore qualora fossero state approntate delle modifiche alla sua mansione.

C’è un modo per superare tali limiti? La risposta è affermativa: attraverso un software predisposto alla gestione dei turni, il quale consente di creare una scheda per ogni dipendente, facile da visualizzare e aggiornata automaticamente, anche per quanto riguarda buste paga, permessi, ecc. ecc.

Una soluzione che consente una gestione del turno di lavoro a 360°, più semplice ed efficace, in quanto priva di errori e facile da modificare.

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