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Cronaca

Una bisca clandestina in carcere

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Sono  10 gli indagati per aver  trasformato il penitenziario in un circolo ricreativo dove scommettere somme di denaro

Sono  10 gli indagati per aver  trasformato il penitenziario in un circolo ricreativo dove scommettere somme di denaro

A settembre un detenuto ubicato nel reparto isolamento per motivi disciplinari, tentò di consegnare di 30 pacchi di tabacco per un valore di 50 euro,  al lavorante porta vitto il quale a sua volta doveva consegnarlo ad altri due ristretti ubicati presso il 3 piano, reparto in cui anche il consegnante era ubicato prima della sanzione disciplinare,   passaggio che fu bloccato dall’Agente in servizio.

Il tentativo ha fatto scattare uno specifico servizio di monitoraggio nei reparti detentivi al fine di appurare se si trattasse di solidarietà tra detenuti o di un debito dovuto a qualche ragione illecita. Gli sviluppi hanno portato ad individuare, con certezza che si trattava di un debito derivante dal gioco d’azzardo, nello specifico Poker, per poi identificare precisi gruppi di gioco, che anziché cogliere l’occasione di un reinserimento nella società libera preferiva trascorrere le proprie giornate dedicandosi al gioco delle carte.

La cosa potrebbe sembrare innocua se si considera che i detenuti non dispongono di denaro, ma i debiti comunque venivano saldati, attraverso l’acquisto di tabacco o di vitto da destinarsi al vincitore, coinvolgendo i familiari che dovevano far recapitare pacchi o denari al detenuto che vantava il credito, per poi passare al pagamento diretto, a Novembre un  Torinese  fu scarcerato ma dopo pochi giorni inviò vaglia di pagamento ad un detenuto  Biellese con tanto di lettera, la quale veniva sottoposta a visto di controllo dal Magistrato di sorveglianza, che confermava la tesi del pagamento del debito da poker.

Al momento il gioco e i suoi pagamenti non sembrano legati agli atti di violenza avvenuti all’interno delle mura perimetrali, ma non è da escluderlo.

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