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Cronaca

“Settanta contagiati in casa di riposo: non doveva succedere”

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SORDEVOLO – Non si placano le polemiche relative alla situazione della casa di riposo di Sordevolo, dove decine di persone hanno contratto il Covid-19. I sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil chiedono provvedimenti per un episodio che “non doveva succedere”.

“Mentre si alza velocemente l’asticella dei contagi nel nostro Paese e si lavora per proteggere e responsabilizzare tutta la popolazione dal rischio Covid-19, il primo vero allarme nella nostra Provincia riguarda di nuovo le Case di Riposo e gli anziani – si legge nel comunicato unitario -. La precedente ondata pandemica ha visto il nostro territorio diventare la Provincia del Piemonte con il più alto numero di morti, prevalentemente anziani, secondo i dati Istat e al 4 di agosto secondo i dati della nostra Asl erano risultati positivi 244 ospiti su 1815 posti letto, pari al 13,5% delle persone anziane ospitate nelle RSA, insieme a 69 operatori. Un dato per il Sindacato dei Pensionati molto rilevante visto il tasso di mortalità delle persone anziane che contraggono il Covid-19”.

Alla luce di queste premesse, secondo i sindacati quanto accaduto a Sordevolo non sarebbe dovuto succedere.

“Oggi parliamo di 70 persone tra ospiti e operatori, positivi al Covid nella Casa di Riposo di Sordevolo – continuano -. Numeri rilevantissimi, che ci fanno dire che non si è intervenuti in modo tempestivo, numeri che ci fanno dire che le procedure di sicurezza e i dispositivi di protezione non sono stati efficaci. Non può essere una giustificazione il fatto che i sintomi siano per fortuna lievi. Non doveva succedere, non con queste proporzioni, se qualche mese fa si sapeva poco di come proteggersi e agire in sicurezza oggi si sa e non è più e non sarà più giustificabile trincerarsi dietro alla fatalità”.

Ed ecco quindi la richiesta di provvedimenti esemplari: “E’ ora che si allontanino i direttori chiaramente e inequivocabilmente inadatti alle loro funzioni. Come Sindacato dei Pensionati siamo preoccupati, perché sappiamo che le Case di Riposo hanno situazioni diversificate, c’è chi ha imparato la “lezione” dalla pandemia appena trascorsa, acquistando
mezzi di protezione, facendo formazione, costruendo piani organizzativi in caso di contagi, e chi continua a sottovalutare il pericolo Covid”.

“Siamo consapevoli che può succedere – concludono -, ma non accettiamo e non accetteremo più che non si sia fatto tutto il possibile in questi mesi di relativa calma per proteggere ospiti e operatori dal rischio Covid. Lo vogliamo ricordare ancora una volta, se si pagano rette che vano dai 2mila ai 3mila euro al mese, se attraverso denaro pubblico si integrano le rette, si deve pretendere la massima attenzione alla vita di anziani che vengono affidati alle case di riposo e alla vita del personale che ogni giorno li assiste”.

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