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Cronaca

Rischia l’espulsione, l’ultima speranza è il permesso umanitario

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Sono giorni decisivi per una ragazza di origine africana che rischia di essere espulsa dal nostro Paese per alcune grane burocratiche. La giovane in questione ha 22 anni (compiuti a dicembre), ma vive nel Biellese, a Gaglianico, da quando ne aveva sette.

Sono giorni decisivi per una ragazza di origine africana che rischia di essere espulsa dal nostro Paese. La giovane in questione ha 22 anni (compiuti a dicembre), ma vive nel Biellese, a Gaglianico, da quando ne aveva sette. E’  perfettamente integrata: ha frequentato  gli studi nel nostro distretto, dove si è diplomata con buoni voti. Ed è anche fidanzata, con un ragazzo italiano, figlio di due coniugi biellesi. 

La sua storia è salita alla ribalta della cronaca locale lo scorso mese di novembre: rischiava l’espulsione a causa di questioni burocratiche e per questa ragione le era stato imposto l’obbligo di dimora nella casa della sua famiglia. In quella stessa casa, però, vivono anche il fratello e i genitori, con i quali non è in buoni rapporti.

La ragazza, che nel frattempo si era trasferita a Torino, non ha minimamente preso in considerazione l’ipotesi di un “ritorno a casa”. La polizia le ha quindi ritirato il passaporto per aver violato la disposizione. Ora rischia sul serio di essere espulsa. Già nelle scorse settimane la giovane, tramite il suo avvocato, aveva chiesto al Giudice di pace la revoca del decreto di espulsione. Ma la burocrazia e la mera applicazione delle leggi, anche in quel caso, l’hanno avuta vinta.

“Lunedì – spiega l’avvocato torinese Raffaele Folino – ci ha ricevuti il vicequestore di Torino, Rosanna Lavezzaro. Abbiamo fatto richiesta di un permesso per motivi umanitari. Siamo abbastanza ottimisti, la dottoressa Lavezzaro ci è sembrata propensa a concedercelo. Credo che la prossima settimana ci daranno una risposta”.

Intanto la 22enne è terrorizzata all’idea di dover tornare nel Paese d’origine dei suoi genitori, Paese con il quale da anni non ha alcun contatto. Senza contare che, al di là di ciò che sostiene la legge, lei è italiana. Almeno secondo il buon senso.

“Tutti i problemi – continua l’avvocato – sono iniziati quando le è scaduto il permesso di soggiorno, a causa di alcuni ritardi nelle pratiche, causati dalla scomparsa del suo passaporto e dalle difficoltà incontrate per ottenerne una copia al consolato. Poi sono arrivati l’obbligo di dimora, la sua violazione, il ritiro da parte della polizia del passaporto (che nel frattempo le era stato finalmente consegnato) e il decreto di espulsione. E’ inconcepibile, l’Italia l’ha tutelata fino alla maggiore età, proteggendola in una comunità per minori, e adesso vuole mandarla via?”.

“Non ci resta che aspettare e sperare. Come ho detto sono ottimista. Ma ne sapremo di più tra qualche giorno”.

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