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Cronaca

Ragazza rifiuta di tornare dalla famiglia accusata di maltrattarla, ora rischia l’espulsione

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Ventidue anni, donna. Segni particolari: doveva scegliere se tornare dalle persone che ha denunciato per maltrattamenti oppure essere mandata via dal nostro Paese.

Ventidue anni, donna. Segni particolari: doveva scegliere se tornare dalle persone che ha denunciato per maltrattamenti oppure essere mandata via dal nostro Paese.

Ha dell’incredibile la storia di una ragazza di origine africana che vive nel Biellese dall’età di sette anni. La giovane donna rischiava l’espulsione a causa di questioni burocratiche e per questa ragione le era stato imposto l’obbligo di dimora nella casa della sua famiglia. In quella stessa casa, però, vivono anche il fratello, da lei denunciato in passato per molestie (all’epoca dei fatti lui non aveva ancora diciotto anni), e i genitori, accusati di maltrattamenti quando lei era ancora adolescente. Tutti successivamente assolti.

La ragazza, che nel frattempo si era trasferita a Torino, non ha minimamente preso in considerazione l’ipotesi di un “ritorno a casa”, la polizia le ha quindi ritirato il passaporto per aver violato la disposizione. Ora rischia sul serio di essere espulsa.

“Martedì – spiega l’avvocato torinese Raffaele Folino – ci siamo presentati davanti al giudice di pace chiedendo la revoca del decreto di espulsione, attendiamo la sua decisione”. La ragazza è terrorizzata all’idea di dover tornare nel Paese d’origine dei suoi genitori. Perché? Perché non ha alcun contatto, perché teme ritorsioni e perché, molto semplicemente, al di là di ciò che sostiene la legge, è italiana. Almeno secondo il buon senso.

“Tutti i problemi – continua l’avvocato – sono iniziati quando le è scaduto il permesso di soggiorno, a causa di alcuni ritardi nelle pratiche, causati dalla scomparsa del suo passaporto e dalle difficoltà incontrate per ottenerne una copia al consolato. Poi sono arrivati l’obbligo di dimora, la sua violazione, il ritiro da parte della polizia del passaporto (che nel frattempo le era stato finalmente consegnato) e il decreto di espulsione. E’ inconcepibile, l’Italia l’ha tutelata fino alla maggiore età, proteggendola in una comunità per minori, e adesso vuole mandarla via?”.

“Chiederemo – ci spiega ancora l’avvocato – un permesso per motivi umanitari. Tuttavia resta una situazione paradossale. Questa giovane donna è perfettamente integrata, ha studiato, convive con un ragazzo italiano, aspetta solo il permesso di soggiorno per poter lavorare come barista. Nonostante ciò, rischia di essere cacciata in un Paese per lei estraneo. Basta sentirla parlare per rendersi conto dell’assurdità di questa situazione. Ha l’accento biellese, proprio come il suo…”.

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