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Cronaca

Profughi cacciati dalla comunità

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Sono spariti per diversi giorni senza comunicare niente a nessuno prima di ripresentarsi e pretendere di entrare nella struttura come se niente fosse successo. Per loro, però, la porta è rimasta… chiusa.
Hanno perso il diritto all’accoglienza i quattro richiedenti asilo che nei giorni scorsi avevano pensato – male – di non rispettare le regole in una comunità gestita dall’associazione Nuvola a Zimone.
Invitati a liberare la loro stanza, hanno rifiutato. Volevano restare ancora una notte, sostenevano che se ne sarebbero andati il giorno seguente. Non solo, pretendevano anche che gli venisse consegnato tutto il “pocket money” arretrato.
Dato che i quattro nigeriani – tutti di età compresa tra i 20 e i 40 anni – non sembravano voler ragionare, i responsabili della struttura hanno chiesto l’intervento dei carabinieri. Sono stati i militari dell’Arma, arrivati poco dopo, a convincere il gruppetto che non c’era più niente da fare: coloro che si allontanano senza giustificare e comunicare la loro assenza per più di tre giorni perdono il diritto all’accoglienza. La loro domanda e l’iter per l’eventuale ottenimento della protezione internazionale non si fermano, ma non rientrano più nei canali di ospitalità previsti dallo Stato. Dunque, in sostanza, perdono il diritto a vitto e alloggio. Così prevede la normativa.
Una volta capito che non avrebbero ottenuto nulla, i quattro africani – identificati dalle forze dell’ordine – hanno lasciato perdere e si sono allontanati rassegnati.

Sono spariti per diversi giorni senza comunicare niente a nessuno prima di ripresentarsi e pretendere di entrare nella struttura come se niente fosse successo. Per loro, però, la porta è rimasta… chiusa.
Hanno perso il diritto all’accoglienza i quattro richiedenti asilo che nei giorni scorsi avevano pensato – male – di non rispettare le regole in una comunità gestita dall’associazione Nuvola a Zimone.
Invitati a liberare la loro stanza, hanno rifiutato. Volevano restare ancora una notte, sostenevano che se ne sarebbero andati il giorno seguente. Non solo, pretendevano anche che gli venisse consegnato tutto il “pocket money” arretrato.
Dato che i quattro nigeriani – tutti di età compresa tra i 20 e i 40 anni – non sembravano voler ragionare, i responsabili della struttura hanno chiesto l’intervento dei carabinieri. Sono stati i militari dell’Arma, arrivati poco dopo, a convincere il gruppetto che non c’era più niente da fare: coloro che si allontanano senza giustificare e comunicare la loro assenza per più di tre giorni perdono il diritto all’accoglienza. La loro domanda e l’iter per l’eventuale ottenimento della protezione internazionale non si fermano, ma non rientrano più nei canali di ospitalità previsti dallo Stato. Dunque, in sostanza, perdono il diritto a vitto e alloggio. Così prevede la normativa.
Una volta capito che non avrebbero ottenuto nulla, i quattro africani – identificati dalle forze dell’ordine – hanno lasciato perdere e si sono allontanati rassegnati.

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