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Cronaca

L’ultimo saluto a Massimo Squizzato, morto a 57 anni

Celebrato a Pralungo il funerale di Massimo Squizzato, scomparso improvvisamente mercoledì scorso a 57 anni a causa di un arresto cardiaco

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Massimo Squizzato

E’ stato celebrato venerdì pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Pralungo il funerale di Massimo Squizzato, l’uomo scomparso improvvisamente mercoledì all’età di 57 anni a causa di un arresto cardiaco.

La chiesa è bastata a malapena a contenere tutti coloro che hanno voluto essere presenti per tributargli un ultimo commovente saluto.

La notizia della sua morte ha destato profondo cordoglio non solamente a Pralungo, ma un po’ in tutta la Valle Cervo, dov’era molto conosciuto.

Massimo SquizzatoDa tanti anni gestiva insieme a sua moglie Elisa il chiosco della Balma, famoso punto di ristoro frequentato oltre che dai valligiani, anche dai molti turisti.

Nativo di Pralungo, Massimo era molto attivo nel sociale oltre che nello sport (apparteneva a una famiglia molto conosciuta soprattutto negli ambienti sportivi). Suo papà Narciso era stato per anni il presidente della squadra di calcio pralunghese Juventus Nova.

Tanti sono i messaggi di cordoglio che in queste ore si leggono sui social: «Quanti panini ho mangiato da te Massimo – con queste parole lo ricorda Stefano -. Eri un grande lavoratore, non ti importava nulla stare dietro al bancone tutte le domeniche mentre gli altri si divertivano. Lo facevi con tanta passione e professionalità. Mai potrò dimenticare quelle tue risate, quel tuo modo simpatico di scherzare. Quando ho appreso la triste notizia della tua scomparsa mi è crollato il mondo addosso».

Alle sue parole fanno eco anche quelle di Luca: «Venire su in valle ora che non ci sei più non sarà come prima. Con gli amici tante volte si diceva “andiamo a Piedicavallo? Così strada facendo ci fermiamo a mangiare qualcosa dal Max”. Ora che non ci sei più, la tua presenza mancherà a tutti noi. Addio Max, amico nostro».

Massimo ha lasciato la moglie Elisa, la sorella Monica, il fratello Fabrizio con le rispettive famiglie.

Mauro Pollotti

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