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Cronaca

Dopo settimane di ospedale Simone sta bene

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Passato lo spavento, dimenticata la paura, dopo un lungo periodo d’ospedale il giovanissimo Simone Borrioni è tornato a casa per riprendere la propria vita di sempre. Un tragico quanto assurdo incidente ha rischiato di compromettere per sempre il suo futuro, ma fortunatamente oggi può lasciarsi alle spalle la brutta esperienza dello scorso 14 novembre.

Passato lo spavento, dimenticata la paura, dopo un lungo periodo d’ospedale il giovanissimo Simone Borrioni è tornato a casa per riprendere la propria vita di sempre. Un tragico quanto assurdo incidente ha rischiato di compromettere per sempre il suo futuro, ma fortunatamente oggi può lasciarsi alle spalle la brutta esperienza dello scorso 14 novembre.

Era un sabato pomeriggio come tanti altri e il diciassettenne Simone, in sella al suo motorino, stava percorrendo la strada che collega Pollone a Sordevolo. All’improvviso perse il controllo del mezzo che andò a concludere la propria corsa sotto un Fiat Doblò che transitava proprio in quel momento sulla corsia opposta. Soccorso dall’automobilista prima e dal 118 poi, venne portato d’urgenza in elicottero al Cto di Torino. Rimasto ricoverato per diversi giorni in prognosi riservata, ha corso il rischio di riportare danni permanenti. Oggi, scampato il pericolo, la madre Luigina ripercorre quei difficili momenti.
«Simone sta bene – racconta -, si è ristabilito completamente. Rispetto alla situazione che ci era stata prospettata all’inizio, possiamo tirare un sospiro di sollievo. In un primo momento i medici non avevano nemmeno escluso che potesse rimanere in stato vegetativo, invece si è ripreso perfettamente ed è tornato quello di prima».

Cinquanta giorni è durato il ricovero, tra Cto, Unità Spinale e infine una breve permanenza all’ospedale di Ponderano. Settimane di ansia e di angoscia, soprattutto per i genitori: «Lui non si è mai reso conto – continua la madre – e quando lo ha fatto, il peggio era passato. È rimasto sedato per diversi giorni e quando lo hanno risvegliato è passato un po’ di tempo prima che si riprendesse, ovviamente all’inizio rimani un po’ intontito».
A preoccupare erano principalmente le possibili conseguenze del forte colpo ricevuto alla testa, ma tutto si è risolto per il meglio e il ragazzo di Occhieppo, dove la madre gestisce un minimarket, è tornato quello di prima. In questi mesi lui e la sua famiglia non sono mai stati lasciati soli: «I suoi amici e i compagni dell’Iti gli sono sempre rimasti vicini – spiega ancora la mamma – anche se magari non fisicamente, perché i medici non volevano che gli girasse attorno troppa gente. Anche dalla gente del paese abbiamo ricevuto tantissimo affetto, non me l’aspettavo».

L’incidente è ormai un lontano ricordo al quale la donna preferisce non pensare: «Ancora oggi – conclude – non ho ben capito come sia andata e nemmeno mi interessa particolarmente. Penso abbia perso il controllo della moto e sia uscito di strada nel “momento sbagliato”, mentre passava il Doblò. L’unica cosa che conta è che sia finito tutto bene, al diavolo tutto il resto».

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