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Cronaca

Croce Rossa ha preso a cuore il caso Aiazzone

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Anche la Croce rossa di Biella ha preso a cuore il caso di Marcella Aiazzone la figlia del re del mobile Giorgio, che dopo lo sciopero della fame nei giorni scorsi ha iniziato anche quello della sete. Una protesta, quella della giovane donna, per chiedere giustizia. Nel tribunale di Torino, infatti, giacciono tre cause ferme da anni.

Anche la Croce rossa di Biella ha preso a cuore il caso di Marcella Aiazzone la figlia del re del mobile Giorgio, che dopo lo sciopero della fame nei giorni scorsi ha iniziato anche quello della sete. Una protesta, quella della giovane donna, per chiedere giustizia. Nel tribunale di Torino, infatti, giacciono tre cause ferme da anni. Due contro curatori fallimentari e giudici, uno contro chi ha gestito e spolpato il patrimonio di  famiglia. Aiazzone chiede con forza che i procedimenti vengano riaperti per avere risposte che attende da tanto tempo.

 “Siamo stati contattati circa una decina di giorni fa dalla Croce rossa di Montecarlo – spiega il presidente del sodalizio locale, Piero Massara –. Ci hanno chiesto di interessarci a questo caso. Mi sono confrontato con il comitato regionale piemontese  che mi ha invitato a contattare il procuratore capo di Torino, Marcello Maddalena. Non è stata un’impresa semplice ma alla fine sono riuscito ad avere un colloquio con lui. Nel corso della telefonata gli ho spiegato che la signora Aiazzone minacciava di iniziate lo sciopero dei liquidi. Il dottor Maddalena non si è voluto esprimere in merito alla vicenda ma ha detto che sta facendo tutto il possibile. Inoltre mi ha invitato a persuadere la giovane donna a interrompere lo sciopero della fame. Mi è parso sensibile alla questione. Alla fine della conversazione ha anche lasciato il suo numero di cellulare privato chiedendo di essere tempestivamente avvertito in caso di necessita”. Massara ha così informato Marcella Aiazzone sul contenuto del colloquio. “Ci sentiamo al telefono ogni qual volta ci sono novità ma anche per parlare del suo stato di salute – prosegue Massara – La giovane donna sta soffrendo molto. La sua è una situazione drammatica perché sono anni che che si batte affinché vengano riaperte le pratiche custodite nel tribunale di Torino. Mi auguro che questa brutta storia possa al più presto avere un epilogo positivo per lei”.

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