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Cronaca

Appartengono a Paolo Calegaris i resti ritrovati a Magnano

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I resti umani trovati lo scorso mese di gennaio nei boschi tra Magnano e Zimone appartengono a Paolo Caligaris, l’anziano scomparso nel luglio di due anni fa.
A confermarlo è stato l’esame del Dna eseguito dai Ris di Parma, che hanno escluso qualsiasi dubbio sull’identità del cadavere.
Paolo Caligaris, 87 anni, abitava in una frazione di Magnano: il 3 luglio del 2015 era uscito per una passeggiata e non aveva più fatto ritorno a casa.
L’uomo era malato di Alzheimer e i familiari, non vedendolo rientrare, avevano prontamente dato l’allarme.

Le ricerche erano partite subito, coinvolgendo Carabinieri, Vigili del fuoco, volontari del Soccorso alpino, della Protezione civile e dell’Antincendi boschivi.
Si era ricorsi anche all’aiuto dei cani molecolari, ma del pensionato si era persa qualsiasi traccia. Forze dell’ordine e volontari lo hanno cercato congiuntamente per due lunghe settimane, ma ogni sforzo si era rivelato inutile e non aveva portato ad alcun risultato.

I resti ormai deteriorati dell’uomo sono stati trovati lo scorso gennaio da un escursionista. Insieme a questi erano stati rintracciati, inoltre, alcuni brandelli di stoffa e un pezzetto della sua carta d’identità.
E’ possibile che l’uomo sia stato vittima di un malore o che sia caduto e non sia più stato in grado di rialzarsi.

I resti umani trovati lo scorso mese di gennaio nei boschi tra Magnano e Zimone appartengono a Paolo Caligaris, l’anziano scomparso nel luglio di due anni fa.
A confermarlo è stato l’esame del Dna eseguito dai Ris di Parma, che hanno escluso qualsiasi dubbio sull’identità del cadavere.
Paolo Caligaris, 87 anni, abitava in una frazione di Magnano: il 3 luglio del 2015 era uscito per una passeggiata e non aveva più fatto ritorno a casa.
L’uomo era malato di Alzheimer e i familiari, non vedendolo rientrare, avevano prontamente dato l’allarme.

Le ricerche erano partite subito, coinvolgendo Carabinieri, Vigili del fuoco, volontari del Soccorso alpino, della Protezione civile e dell’Antincendi boschivi.
Si era ricorsi anche all’aiuto dei cani molecolari, ma del pensionato si era persa qualsiasi traccia. Forze dell’ordine e volontari lo hanno cercato congiuntamente per due lunghe settimane, ma ogni sforzo si era rivelato inutile e non aveva portato ad alcun risultato.

I resti ormai deteriorati dell’uomo sono stati trovati lo scorso gennaio da un escursionista. Insieme a questi erano stati rintracciati, inoltre, alcuni brandelli di stoffa e un pezzetto della sua carta d’identità.
E’ possibile che l’uomo sia stato vittima di un malore o che sia caduto e non sia più stato in grado di rialzarsi.

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