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Biella

L’ultimo commosso saluto ad “Hassan l’egiziano”

Lutto

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Una folla composta e numerosa ha pporto l’ultimo saluto a Hassan Elsharkawy, mancato per una grave malattia a soli 65 anni.

«Era conosciuto come Hassan l’egiziano – racconta il figlio Hosam di 23 anni – . Fu lui il primo, ormai più di 40 anni fa, ad aprire una pizzeria a Biella e i clienti, diventati anche amici nel tempo, hanno cominciato a chiamarlo con quell’appellativo in onore del paese di cui era originario. Molti di loro erano presenti alle sue esequie, una vicinanza che ha fatto piacere a tutta la mia famiglia, è stato bello vedere musulmani e non ricordare insieme il mio papà».

«Del resto mio padre si è trasferito da Alessandria d’Egitto in Italia circa 40 anni fa, si può dire che abbia vissuto di più qui che in Egitto. Inizialmente – racconta il 23enne – era a Napoli – e lì che ha imparato a fare la pizza – poi attratto dall’idea di venire a Biella, all’epoca una città in forte ascesa mi raccontava, ha deciso di trasferirsi e da allora non si è più spostato. Fu in quegli anni che aprì il suo primo locale a Gaglianico, una vera rivoluzione potremmo dire per il Biellese, si chiamava Pizzeria Paradiso o, come la chiamavano le persone, pizzeria dell’Egitto. Da lì poi non si è più fermato…».

«In totale ne ha aperte sette, tra Biella, Vigliano Biellese e Cossato. Nel frattempo – prosegue Hosam – si è sposato con la mia mamma, Maha Salem, anche lei egiziana, l’ha conosciuta quando tornava a trovare la sua famiglia ad Alessandria e hanno avuto me, che sono il maggiore, e altri due figli: Walis, che ora ha 22 anni e la piccola Alà che di anni ne ha 14. Non si è mai risparmiato, ha sempre lavorato, era una persona molto conosciuta ed apprezzata per il suo modo di fare. Questo era diventato il suo paese e lui era felice di vivere qui».

«Purtroppo però circa sette anni fa ha avuto una paralisi facciale – conclude il giovane – in seguito alla quale non riusciva più a lavorare. Ha dovuto chiudere le sue attività. Poi circa un anno fa, forse meno, gli è stato diagnosticato un tumore al fegato. Non aveva avuto nessuna avvisaglia. Nel giro di pochissimi mesi la situazione si è aggravata fino a quando, venerdì della scorsa settimana, è stato ricoverato in ospedale. Domenica, purtroppo, ci ha lasciati. L’idea, inizialmente, era quella di riportarlo ad Alessandria d’Egitto per farlo riposare vicino ai suoi genitori, ma poi per una serie di problematiche abbiamo deciso di seppellirlo a Cossila San Grato nel cimitero mussulmano: almeno così potremo andarlo a trovare ogni volta che vorremo»

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