Seguici su

Attualità

“Un mormorio lontano”, un libro di Alberto Lovatto

Sabato la presentazione a Sala Biellese

Pubblicato

il

 

SALA BI ELLESE – Sabato 3 febbraio alle 15 al Salone della Proloco Sala Biellese e Bornasco (via Ottavio Rivetti, 3) sarà presentato il volume di Alberto Lovatto “Un mormorio lontano. Donne e uomini nei Lager nazisti dalle province di Biella e Vercelli” (2023).

Con il trascorrere del tempo la storia dei deportati rischia di diventare un mormorio lontano non più udibile e comprensibile. Questo libro cerca di ridare voce a quelle tragiche pagine della Storia raccontando la deportazione delle donne e degli uomini delle province di Biella e Vercelli, microcosmo esperienziale e territoriale nella vastità della storia dello sterminio. L’autore ricompone in un disegno unitario i tasselli di una documentazione, d’archivio e storiografica, altrimenti dispersa e frammentaria, osservandola attraverso la memoria privata e intima che emerge dalle testimonianze orali, dai diari e dai rari scambi epistolari: “Trovano spazio dunque nelle pagine di questo libro, guardati con una lente che li situa e li ingrandisce, nell’ambito di due province piemontesi, tanti racconti di arresti, fughe, torture, atti generosi o vili, di uccisioni di oppositori, di ostaggi e di innocenti, di convogli di vagoni piombati che trasportano un’umanità deprivata verso i campi di concentramento e di morte, e si rivela ancora una volta come tutto ciò faccia parte di un mostruoso disegno di dominio e di un’arcaica e insieme tecnocratica disumanità, posti in essere con gelida ferocia burocratica e omicida, che ha rischiato realmente di trovare piena realizzazione e compimento nel cuore dell’Europa del XX secolo. […] Il libro di Lovatto non apre o risolve dunque nuovi problemi storiografici, ma conferma, con la forza dei numeri e dei dati, giudizi consolidati sulla natura del fascismo e del nazismo e sulle forme della loro violenza” (dalla Prefazione di Emilio Jona).

Continua a leggere le notizie de La Provincia di Biella e segui la nostra pagina Facebook

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *