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Un capodanno da cani

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Capodanno è passato e come ben sappiamo l’ordinanza contro i botti è andata alla grande, nessuno ha scoppiato petardi, nessuno ha lanciato fuochi in cielo, nessuno ha esploso raudi in piazza, insomma la popolazione ha risposto in modo intelligente e rispettoso al decreto emesso, per quanto discutibile potesse apparire. Ecco, questo in un universo perfetto, fatto di cittadini rispettosi che non pretendono solo ma che sanno anche dare, invece le cose sono state ben diverse, un bene? Un male? Punti di vista.
Diciamocelo, da che mondo e mondo l’arrivo del nuovo anno è sempre stato caratterizzato dai botti a mezzanotte. Chi di noi non ha, almeno una volta, da piccolo, comprato girandole e raudi al tabacchino sotto casa, aspettando i rintocchi per scendere in cortile con gli amici e sentirsi un po’ più grande a far casino a tarda notte.  È vero i tempi sono cambiati, le priorità anche, siamo più “civili” o almeno così ci piace pensare ma alcune tradizioni è anche bello che restino immutate.
Però c’è il “problema” animali, cani, gatti, passerotti, lepri e canguri. Anche chi scrive ne possiede da sempre e durante la “folle notte” li tiene in casa, vicini, al sicuro, coccolati, non se ne va a far festa in giro lasciandoli soli e giustamente impauriti per poi lamentarsi di chi non rispetta le regole e infatti non ci sono mai stati problemi, perché non sono quei pochi minuti di festeggiamenti a creare una tragedia.
Curioso poi come nessuno si lamenti mai dei fuochi di Omegna, Cossato, di quelli di una qualsiasi festa estiva di paese o dei clacson per lo scudetto fino a tarda notte, eppure fanno rumore anche quelli e a conti fatti pure di più.
Ormai però è il capodanno ad essere preso di mira per non si sa quale bizzarro motivo. Fa altresì “sorridere” amaramente non vedere lo stesso livore per i veri effetti collaterali ben più gravi generati da questa tradizione (forse uno dei pochi, veri e validi motivi per vietarli), vale a dire, incidenti casalinghi, incendi accidentali, bambini e non solo con dita amputate, ferite più o meno gravi e tutte una serie di imprudenze senza senso.
E non veniteci a dire che “se la sono cercata” perché se anche fosse vero, perdereste tutta quell’ umanità che dimostrate di riflesso per i vostri amici a quattro zampe, perché l’empatia non ha colore, razza o religione, altrimenti è solo ipocrisia.
Capodanno è comunque passato, i cinque minuti di paura anche e probabilmente l’avrete vissuto con più ansia voi dei vostri pelosetti, perché a loro basta aver qualcuno vicino che li faccia sentire sicuri e protetti in quegli attimi mentre a voi, per farvi star sereni, non basterebbe neanche vivere in un’insola deserta, perché probabilmente vi lamentereste del rumore del mare. Buon 2020, BOOM!
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