Attualità
Tutte le strade per evitare l’aumento delle bollette
A pagarne le conseguenze sono i consumatori, con bollette alle stelle, come già accaduto lo scorso trimestre
Aumento bollette, le ipotesi per evitare la stangata
L’ipotesi che circola in queste ore è che il governo stia lavorando a un intervento sulla componente fiscale pagata dai consumatori del mercato tutelato (famiglie e microimprese) con le tariffe dell’energia: nel dettaglio, una sterilizzazione dell’Iva in relazione all’incremento tariffario. Altra strada sarebbe invece quella di un intervento una tantum per ridurre gli oneri in bolletta. Non c’è molto tempo a disposizione, perché i rincari dell’ultimo trimestre scatteranno il primo ottobre. Si potrebbe procedere la prossima settimana con un eventuale decreto fiscale. Ci sarebbe già stata una prima riunione lunedì sera tra il ministro dell’Economia Daniele Franco e il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini.
Per il provvedimento si potrebbero utilizzare in parte anche gli incassi delle aste per i diritti di emissione. Si tratta di una misura già utilizzata per il terzo trimestre: si tratta di impiegare i proventi dei diritti che le imprese pagano sostanzialmente a fronte delle emissioni di CO2 per abbassare temporaneamente gli oneri di sistema e in questo modo compensare almeno parzialmente il rialzo della componente energia. La Ue annualmente assegna una quota di diritti ai paesi membri che li mettono all’asta alle imprese più inquinanti: per legge, la metà degli incassi è destinata alle rinnovabili e potrebbe essere usata per coprire una parte degli incentivi che gli italiani pagano in bolletta per le energie verdi (13 miliardi all’anno). Per il 2021 è previsto un incasso attorno ai 2,5 miliardi.
L’aumento era nell’aria da mesi
Il prezzo del gas aumenta a livello internazionale ormai da mesi. Già due mesi fa Cingolani ai senatori della Commissione Industria aveva ha spiegato che gli ultimi rincari delle bollette elettriche erano scattati per l’aumento del prezzo degli idrocarburi e per il costo delle emissioni di carbonio nel sistema di scambi europeo, Ets (Emissions trading scheme). Ma “il rischio – aveva detto chiaramente il Ministro – è che ogni trimestre ci si ritrovi con un aumento del 20%. E l’unico modo per uscire da questi aumenti è incrementare il più velocemente possibile la produzione di energia da fonti rinnovabili”. Insomma, tutto chiaro da tempo.
L’aumento del prezzo delle materie prime è evidente dall’inizio della ripresa economica post-lockdown, parallelamente ad un aumento vertiginoso e sproporzionato in alcuni paesi della domanda rispetto all’offerta. La Cina è tra i paesi asiatici ad aver aumentato significativamente la richiesta di gas causando un rincaro dei prezzi a livello internazionale.
Quale ruolo ha il gas nella produzione di energia elettrica in Italia? Secondo i dati di Terna, gestore della rete di distribuzione nazionale, nel 2020 il 52% di energia elettrica consumata è stata prodotta da impianti termoelettrici, il 31% da fonti energetiche rinnovabili, il 5% da biomasse; il restante 12% è stato importato dall’estero, in particolare da Francia e Svizzera. Le centrali elettriche alimentate a gas rimaranno indispensabili in futuro in quanto intervengono nei momenti in cui eolico e solare non bastano, ad esempio di notte o durante i picchi di domanda. Dunque sì, il prezzo del gas è aumentato, ma da solo non basta a giustificare gli aumenti ipotizzati.
Aumento bollette: come ridurre gli oneri di sistema
A pagarne le conseguenze sono i consumatori, con bollette alle stelle, come già accaduto lo scorso trimestre. Nel 2021 in Europa i prezzi del gas naturale sono saliti di oltre il 170 per cento. Su base annuale, un raddoppio dei prezzi all’ingrosso dell’elettricità implicherebbe che i consumatori europei paghino fino a 150 miliardi di euro in più di bollette elettriche. I prezzi elevati del gas e dell’elettricità si riverberano attraverso le catene di approvvigionamento e causano una pressione inflazionistica.
Che fare, dunque? E’ ragionevole ipotizzare di abbassare almeno in parte nelle bollette alcuni oneri impropri, quelli che con l’energia non c’entrano (le decine di euro che su ogni bolletta sono pagate per “oneri di riscossione”, ad esempio) o lavorare sull’abbassamento dell’IVA su energia elettrica e gas. Gli oneri di sistema pesano per oltre il 10% sulle bollette degli italiani. La bolletta elettrica si compone di quattro voci: la componente energia (circa il 60% del totale), le spese per il trasporto e la gestione del contatore (18%), gli oneri di sistema (10%) e le imposte (10%).
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