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Tutta l’Italia in zona bianca dal 21 giugno

Per il Piemonte il giorno giusto potrebbe essere il 14 giugno.

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Entro la metà del mese prossimo dovrebbero arrivare a 15 le regioni in cui l’incidenza dei casi sarà scesa al di sotto della soglia di 50 ogni 100mila abitanti. Nella settimana successiva dovrebbero aggiungersi le altre. Nell’area a minori restrizioni l’unico obbligo sarà portare la mascherina

Tutta l’Italia in zona bianca dal 21 giugno

Come già sappiamo, secondo le previsioni del matematico Giovanni Sebastiani dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo Mauro Picone del Cnr-Iac sono Molise, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna le regioni con un’incidenza di casi positivi ogni centomila abitanti al di sotto della soglia dei 50 che, se confermata per tre settimane consecutive, fa cadere le misure restrittive.La prima a essere “liberata” potrebbe essere proprio il Molise, visto che tra tre giorni si completano le tre settimane previste dai decreti legge che l’hanno istituita. Ma la decisione dovrebbe arrivare invece il 28 maggio, ovvero la prossima settimana, ed essere così operativa dal primo giugno. Lo stesso vale per Friuli e Sardegna. Dopo dovrebbe toccare ad Abruzzo, Liguria e Veneto, che potrebbero diventare zona bianca entro il 7 giugno.

Ma le previsioni del Cnr vanno più in là e arrivano alla settimana successiva. Quando potrebbe toccare, se la tendenza di questa settimane verrà confermata, all’Umbria (che attualmente è intorno ai 60 casi ogni 100mila abitanti), alla provincia autonoma di Trento (65), alla Lombardia (70) e al Lazio (75), così come a Emilia-Romagna (80) e a Sicilia, Piemonte, Calabria e Marche (che sono a quota 85). Per loro, il giorno giusto potrebbe essere il 14 giugno. E così sarebbero già 15 le regioni o province autonome che a metà mese potrebbero passare al bianco.A queste potrebbero aggiungersi anche la Puglia, dove oggi l’incidenza è di 90 casi ogni centomila abitanti. Ma forse per la regione la data giusta potrebbe essere il 21, quando si dovrebbero aggiungere anche Toscana (95), Campania (125) e Valle d’Aosta (130), che potrebbero diventare zona bianca solo fra il 14 e il 21 giugno. Indietro anche la provincia autonoma di Bolzano, dove la curva epidemica è piatta e non tende a piegarsi, e infine la Basilicata, che rischia di attendere fino al 21, se non al 28 giugno.

Le regioni in zona bianca dal mese prossimo

Ma si tratta appunto di una differenza di pochi giorni o settimane. Quello che è importante è che, a dispetto delle previsioni catastrofiche a ridosso delle prime riaperture ormai datate 26 aprile, la strada del declino dell’epidemia pare ormai segnata. A quel punto, fermo restando il rispetto della road map stabilita dall’ultimo decreto, resterebbero in vigore soltanto le regole comportamentali, e ci si lascerebbe alle spalle anche il coprifuoco. Resterebbe l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale, ma per il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, quando sarà raggiunto l’obiettivo del 50% della popolazione vaccinata con almeno una dose “la mascherina all’aperto, laddove non c’è assembramento, può essere tolta, così come stanno facendo negli Usa. Rimarrà l’obbligo al chiuso, ma in un luogo in cui sono presenti tutte persone vaccinate la mascherina potrà essere tolta”.

Intanto, spiega oggi La Stampa, con le linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali le Regioni provano ad allentare le regole per la ripresa, anche se le proposte ricalcano quelle a suo tempo approvate dai governatori, mentre al vaglio del Cts va la proposta di istituire il «Covid manager», uno ogni 50 invitati, responsabile del rispetto delle norme anti-virus alla ripresa oramai imminente di eventi e cerimonie. I governatori hanno intanto aggiornato il documento sulle linee guida da sottoporre al Governo, con il capitolo che riguarda sagre e fiere: “in considerazione del contesto, tutti i visitatori devono indossare la mascherina a protezione delle vie aeree” e – prevede il documento – nel caso di acquisti resta obbligatoria la disinfezione delle mani prima della manipolazione della merce. Le novità riguardano anche il nuovo protocollo delle Regioni su sale giochi, in cui si prevede l’utilizzo obbligatorio della mascherina e la sanificazione delle macchinette, e dei corsi di formazione.

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