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Siccità, superati i cento giorni senza precipitazioni

E’ il secondo periodo più lungo, il record è 137 del 1980

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BIELLA – Venerdì scorso si è raggiunto il traguardo dei cento giorni di siccità.

Oggi dunque, venerdì 25 marzo, sono trascorsi 107 giorni da quando il Piemonte l’8 dicembre 2021 è stato bagnato da precipitazioni significative, ovvero da pioggia e nevicate mediamente superiori a 5 mm in 24 ore. Non si tratta di un record assoluto ma analizzando i dati degli ultimi 65 anni, quello attuale è un periodo siccitoso molto vicino ai massimi storici dell’inverno 1980/1981 e soprattutto della stagione 1999-2000 quando non si videro né nevicate né pioggia degne di nota per 137 giorni consecutivi (dall’11 dicembre al 27 marzo). Ma quasi certamente, viste le previsioni meteo, verrà superato il periodo di 107 giorni trascorsi dal 29 novembre 1980 al 15 marzo 1981 (il secondo nell‘apposita “classifica”).

In totale in questi 100 giorni sul Piemonte sono caduti 29 mm medi di pioggia e/o neve contro una norma climatica del periodo che si assesta sui 155 mm: questa mancanza di precipitazioni rappresenta un deficit importante di circa l’82% rispetto alla norma climatica degli ultimi 30 anni. Nelle poche giornate (nove per la precisione) in cui si è osservata sul nostro territorio qualche debole precipitazione, si è trattato per lo più di nevicate sui rilievi al confine con la Francia, la Svizzera e la Liguria, spesso accompagnati da situazioni di föhn in bassa valle e sulle pianure, altro fenomeno meteorologico che in questo inverno è stato decisamente più frequente della norma.

Ma vediamo ora la situazione in Piemonte alla luce dei dati raccolti dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa): un autunno 2021 con precipitazioni leggermente al di sotto della norma climatica degli ultimi 30 anni, circa un terzo delle quali concentrate nell’evento alluvionale del 3-5 ottobre; una stagione invernale 2021-22 tra le più anomale mai osservate negli ultimi 65 anni, caratterizzata da un marcata anomalia positiva nelle temperature e un forte deficit pluviometrico, accompagnata a numerosi episodi di fohn che, dalle Alpi, si è spesso spinto fino alle pianure del nord Italia.

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