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“Siamo tutti Charlie”, domani pomeriggio la manifestazione

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Il Pd biellese ha organizzato un presidio per domani pomeriggio all’inizio di via Italia: niente bandiere o simboli politici, solo un vestito scuro e una matita in mano.

Nessuna bandiera o simbolo politico, solo un vestito scuro e una matita in mano.

E’ questo lo spirito del presidio pubblico Nous Sommes Tous Charlie, indetto dal Pd per ricordare la strage consumatasi a Parigi mercoledì 7 gennaio presso la redazione del giornale satirico Charlie Hebdo. L’invito è a ritrovarsi tutti all’inizio di via Italia, presso la Fons Vitae, domani alle 15.30: niente bandiere o simboli politici, basteranno un vestito scuro e una matita in mano.

“In questi giorni – spiegano Paolo Furia, segretario provinciale del Pd – la matita è diventato il simbolo della libertà di stampa e di satira, così pesantemente colpita dai giovani fanatici che non hanno avuto alcuno scrupolo ad uccidere 12 persone colpevoli di aver disegnato vignette satiriche che hanno riguardato anche le religioni, quella musulmana compresa. Sarebbe importante esaminare le ragioni per le quali l’Europa sia, ormai, così esposta a forme di attacchi terroristici di matrice integralista islamica; certo, però, la politica, soprattutto quella europea, deve reagire, migliorando la cooperazione giudiziaria, immaginando un reato specifico per quelle persone che, provenendo da paesi europei, si arruolano in guerre come quella siriana magari a fianco delle truppe di Isis e poi tornano in Europa come niente fosse. Sono questi combattenti le persone più addestrate e motivate a gesti di terrorismo”.

L’impegno deve essere anche locale: “Mantenere un alto grado di civiltà, di pacifica integrazione e di rispetto tra tutte le identità che vivono nei nostri territori, nel segno della laicità, del riconoscimento della legge che è uguale per tutti e nell’accoglienza delle diversità: ecco cosa dobbiamo fare – continua Furia -. Non si tratta di criminalizzare l’Islam, guardando con sospetto le sue moschee: luoghi al contrario aperti e di pace, dove talvolta vengono persino prevenute le minacce rappresentate dagli integralisti. Non si tratta dunque di sfruttare le malefatte dell’integralismo islamico (che oggi è una minaccia oggettiva per il mondo intero) per guadagnarne un facile consenso elettorale, come ci sembra stiano tentando di fare la Lega e i partitini della destra. Noi dobbiamo solo restare fedeli ai nostri valori, primi tra tutti la libertà di espressione, di stampa e di pensiero, e intorno ad essi costruire una società plurale, aperta e rispettosa delle differenze. Musulmani e cristiani di diverse confessioni, credenti e non credenti, possono ritrovarsi e rispettarsi in una società aperta e laica che tollera le differenze e difende la possibilità di critica e di satira. Ecco perché quello di domani sarà un appuntamento importante. Si deve levare anche nel Biellese, anche in Italia, una voce forte in difesa delle libertà e dei diritti che faticosamente sono stati conquistati con la conquista della democrazia”.

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