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“Segno dello zodiaco”: gli anni in cui Biella entrava nella discografia
Il complesso iniziò con il nome “I Fratelli”, nel 1973 furono a “Un disco per l’estate” con Sole Rosso

“Segno dello zodiaco”: gli anni in cui Biella entrava nella discografia. Sono numerosi i gruppi biellesi che a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 hanno dato notorietà al territorio, a partire dagli Uh, i New Blues e altri.
Il “Segno dello zodiaco” è stato un complesso degli anni settanta, che ha iniziato l’attività nel decennio precedente con la denominazione I Fratelli. Viene fondato a Biella nel 1966 ed è formato da tre fratelli: Luciano, Gianni e Luigi Borra .Ai quali si unirà successivamente un quarto musicista: Claudio Botto Fiora.
La band inizia ad esibirsi in tutto il Piemonte e poi nel nord Italia. E nel 1967 viene messa sotto contratto dalla Cdg, che la fa debuttare l’anno successivo.
“Segno dello zodiaco”: gli anni in cui Biella entrava nella discografia
Arrivano i 45 giri Bambini quando dormi, Il marinaio Marilù e Lasciami vedere il sole, tra cui una cover di A Salty Dog dei Procol Harum intitolata Il marinaio. Il complesso decide di cambiare il nome ribattezzandosi Il segno dello zodiaco e passando dal beat al melodico firmando un nuovo contratto con la Ri-Fi.
Nel giro di pochi mesi incidono altri 45 giri e nel 1973 partecipano a Un disco per l’estate con Sole Rosso, composta a quattromani da Gianni Borra ed Ezio Leoni. Riuscendo a superare la prima fase.
Nel 1974 per Il segno dello zodiaco è la volta del primo album (omonimo), in cui in alcuni brani il sound del complesso si avvicina al rock progressive. Toccata e fuga in re minore (rielaborazione in chiave rock del brano di Johann Sebastian Bach), Dormi cara e Mio padre sono alquanto rappresentative.
Il complesso incide la cover di un successo del 1939 intitolato Parlami sotto le stelle (musica di Michele Menichino e Leonardo Marletta; versi di Aldo Guantini). Che ottiene un buon successo e dà il titolo al secondo album, pubblicato nel 1977 e molto più melodico rispetto al primo. Due anni dopo, entrano nella formazione Mino Vergnaghi, Claudio Botto Fiora e Franco Finotti.
Ancora cover
Il Segno dello zodiaco cerca di bissare il successo con la stessa formula, proponendo una nuova cover. Questa volta di una canzone del 1964dal repertorio di Peppino Gagliardi, Questa sera non ho pianto (musica di Ezio Leoni, versi di Mogol). L’anno successivo però, dopo la separazione da Vergnaghi – che decide di dedicarsi alla carriera solista -, la band prende la strada dell’estero. Prosegue l’attività concertistica per dieci anni ancora in Svizzera, Austria, Germania, Finlandia e Norvegia.
Nel 2018, edito da AnniVerdi Associazione Artistica, viene pubblicato il libro “Quei Fratelli del Segno dello Zodiaco” scritto dal giornalista Giorgio Pezzana. Con il leader del gruppo Gianni Borra ripercorre la storia, il percorso discografico e le esibizioni live in Italia e all’estero.
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